In Ucraina una folla inferocita ha attaccato con lancio di sassi, e accendendo fuochi, alcuni pullman che trasportavano un gruppo di 45 cittadini ucraini e 27 stranieri rimpatriati con un volo da Wuhan. L’episodio, avvenuto in piena notte fra l’aeroporto di Kharkiv, dove i rimpatriati sono atterrati, e l’ospedale di Novi Sanzhary, dove erano diretti per un periodo di quarantena, potrebbe essere stato innescato da una falsa email del ministero della Salute ucraino secondo il quale i rimpatriati, in realtà tutti negativi ai test, avrebbero contratto il virus. Intanto migliaia di studenti cinesi iscritti in università australiane si stanno raccogliendo in Thailandia, per compiere il periodo di quarantena di due settimane prima di raggiungere l’Australia per iniziare a frequentare il primo semestre 2020. Ieri il governo di Canberra ha esteso il divieto di ingresso totale a turisti e studenti dalla Cina per un’altra settimana, fino almeno al 29 febbraio. La decisione, che vieta a tutti i residenti non australiani l’ingresso dalla Cina, impedisce a circa 100.000 studenti internazionali di frequentare le università australiane. Altri studenti cinesi sono in transito verso l’Australia attraverso Malaysia, Dubai e Cambogia - riferisce oggi il quotidiano The Australian. Intanto una delle maggiori università australiane, la Western Sydney University, ha offerto ai suoi 300 studenti bloccati dal divieto di ingresso un sussidio di 1.500 dollari (930 euro) per coprire le spese della quarantena di due settimane che devono trascorrere in paesi diversi dalla Cina prima di tornare in Australia. Il primo ministro Scott Morrison ha detto che «il governo sta considerando misure per cercare di minimizzare l’impatto del divieto di ingresso in vari settori, particolarmente quello dell’istruzione».(ANSA).