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Coronavirus, 2000 morti: in 500 sbarcano dalla Diamond Princess, così gli italiani torneranno a casa

Sbarcano in 500 dalla Diamond Princess

Duemila morti. Il bilancio delle vittime del coronavirus tocca un'altra soglia, come hanno annunciato le autorità di Pechino. Ad aggravarlo il decesso di ulteriori 132 persone nella provincia di Hubei, focolaio dell'infezione.
Nel suo aggiornamento quotidiano, la commissione sanitaria della provincia ha anche riferito di 1.693 nuovi contagi.

C'è però anche una notizia positiva, dopo 14 giorni di quarantena, i passeggeri che sono risultati negativi al coronavirus e non manifestano sintomi influenzali hanno iniziato a lasciare la Diamond Princess ferma in Giappone con oltre 540 casi di contagio a bordo. Sono circa 500 persone che nel corso delle prossime ore lasceranno la nave da crociera.

Il ministero della Salute nipponico ha detto che la procedura durerà fino a venerdì, mano a mano che verranno resi noti gli esami dei laboratori. I test medici sono stati condotti su tutti i circa 3.200 passeggeri e le persone che sono state in contatto con chi è risultato infetto, anche se risultano negative, dovranno rimanere a bordo per un ulteriore periodo di osservazione.

Le autorità sanitarie hanno spiegato che le persone autorizzate a scendere dalla nave potranno tornare a condurre una vita normale, ma saranno contattate dagli ufficiali medici per un periodo breve per un controllo sulle loro condizioni di salute.

Il numero delle infezioni sulla nave si è assestato a 542, mentre sono 61 le persone trovate positive al virus nel resto dell'arcipelago giapponese. Il periodo di quarantena a bordo della Princess Diamond era iniziato il 5 febbraio, dopo che un passeggero sbarcato a Hong Kong era stato trovato positivo al coronavirus, originato nella città cinese di Wuhan.

I 35 ITALIANI. A bordo c'è un italiano contagiato, mentre un gruppo di medici sono stati inviati da Roma per uno screening sugli altri connazionali. Il governo intanto ha approntato due voli per i prossimi giorni per rimpatriare il gruppo bloccato per due settimane sulla nave. L'italiano infetto, un passeggero in vacanza con la moglie ora dovrà tornare in patria con le stesse, complicate, modalità di Niccolò, il diciassettenne che era rimasto bloccato a Wuhan. Un aereo solo per lui, che viaggerà sigillato in una barella ad alto biocontenimento, con autorizzazioni e modalità che probabilmente richiederanno tempi più lunghi del previsto.
I primi a salire sul Boeing dell'Aeronautica Militare che arriverà da Roma saranno quindi gli italiani usciti indenni dal lungo periodo di quarantena sulla nave maledetta. Si tratta di una ventina di persone, tra passeggeri ed equipaggio. "Li porteremo a casa nei prossimi giorni - ha assicurato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio - perché quello che sta avvenendo richiede prima di tutto il massimo sostegno ai nostri connazionali. In questo momento su quella nave c'è un'apprensione per i nostri concittadini e per tutti quelli che sono a bordo che è al di sopra di ogni immaginazione".

Annunciata la partenza di un volo sanitario alla volta del Giappone con a bordo personale medico: il loro compito sarà quello di effettuare uno screening sanitario sui connazionali per escludere altri casi di contagio e poi procedere al rimpatrio con la modalità dei due voli. "Ci vogliono dei tempi" per garantire che tutte le procedure sanitarie siano rispettate, ha spiegato il titolare della Farnesina, che assieme a Borrelli si è recato stasera a Ciampino per un saluto ai medici in partenza. "Stiamo lavorando in modo che tutto sia fatto con la massima attenzione e precisione: ogni azione deve rispettare tutte le procedure, per la loro salute e per quella dei nostri connazionali qui", ha aggiunto Di Maio.

Inevitabilmente quindi, i tempi potrebbero allungarsi rispetto ad un rimpatrio entro le 48-72 ore prospettate ieri.
Nel caso poi ci fossero altri connazionali positivi ai test, rientrerebbero in Italia a bordo del volo già previsto per l'italiano contagiato, separati dal resto dal gruppo.
Resta ancora qualche indeciso, come i membri più giovani dell'equipaggio, che temono di interrompere il tirocinio, ma tutti i passeggeri sono pronti a partire. Così come è deciso a restare il comandante della nave Gennaro Arma. "Con grande professionalità sta tenendo alto l'umore dei passeggeri, muovendosi in equilibrio tra i doveri di un comandante e l'empatia con chi, come lui e l'equipaggio, sta vivendo questa storia", ha spiegato il sindaco della sua città, Sant'Agnello, in provincia di Napoli.
Quel che è certo è che per tutti ci sarà ancora un lungo periodo di sospensione dalla realtà. Per gli italiani a bordo dalla Diamond Princess, una volta rimpatriati, "ci sarà bisogno dei 14 giorni di quarantena", ha confermato Speranza, perché la nave da crociera "è ormai uno dei posti al mondo con la più alta diffusione di
coronavirus". Poco importa se in quelle due settimane a bordo non hanno avuto nessun sintomo: "Riteniamo che sia indispensabile la quarantena", ha tagliato corto il ministro. Gli italiani rientrati dal Giappone dunque si daranno probabilmente il cambio con i 55 che da Wuhan sono stati trasferiti alla Cecchignola: la loro quarantena si concluderà infatti giovedì.

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