Anziani e americani hanno lasciato la Diamond Princess, la nave da crociera ormeggiata da giorni nella baia di Yokohama in Giappone per il rischio di coronavirus. Ma per tutti gli altri passeggeri è stato posticipato lo sbarco: lo ha annunciato il presidente dell'armatore, Jan Swartz, in una lettera che il capitano ha letto alle persone a bordo. Invece del 19 febbraio, i passeggeri cominceranno a scendere dalla nave a partire dal 21 febbraio "e nei giorni a seguire", ha precisato Swartz sottolineando che il ritardo è dovuto all'impossibilità di completare tutti i test entro la data prevista. I NUOVI CASI. Intanto viene reso noto che ci sono altri 67 casi di contagio da coronavirus accertati sulla nave: agli aggiornamenti quotidiani forniti dal ministro della Salute nipponico Katsunobu Kato, si aggiunge anche quello delle autorità sanitarie metropolitane di Tokyo, secondo cui ci sono nella capitale altri 8 casi accertati di infezione. I 67 casi annunciati oggi portano il numero di contagiati sulla Diamond Princess a quota 285. In tutto il Giappone, secondo un conteggio dei media, i casi complessivi, considerando gli ultimi 8 di Tokyo, salgono a 52. Il Sol Levante, fuori dalla Cina, è il Paese con il maggior numero di contagi includendo quelli della nave da crociera, pari a 337. GLI ITALIANI. A bordo della nave ci sono 35 italiani, 5 dei quali siciliani. "L'Unità di crisi sta sentendo tutti gli italiani a bordo della Diamond Princess. Nessuno di loro presenta sintomi o fa sospettare che ci possa essere un sintomo legato al coronavirus", ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, a Pratica di Mare per accogliere Niccolò, il 17enne di Grado rientrato da Wuhan. "Valuteremo tutte le possibilità ed eventuali azioni da intraprendere per proteggere i nostri connazionali", ha aggiunto. Sul caso interviene anche il Pd. "Ottima notizia il rientro di Niccolò da Wuhan. Ora però il Ministro Di Maio si attivi con assoluta urgenza per riportare a casa gli italiani fermi sulla Diamond Princess, che da troppi giorni sono di fatto bloccati dall'indecisione delle autorità giapponesi, che sta assumendo contorni ormai intollerabili. Nessuno di loro presenta sintomi da infezione da coronavirus, eppure nessuno di loro può ricongiungersi alla famiglia e tutti sono costretti a permanere sulla nave in condizioni di crescente pericolosità. Chiediamo quindi che il Ministero degli Esteri attivi subito un'operazione simile a quella realizzata questa notte dagli Stati Uniti, che ha permesso di evacuare dalla Diamond Princess tutti i cittadini statunitensi presenti a bordo"