Coronavirus, altri 44 casi sulla nave Diamond Princess: l'incubo dei passeggeri, così è la vita a bordo
Esasperazione a bordo della Diamond Princess, la nave da crociera bloccata nella baia di Yokohama dallo scorso 5 febbraio. Il ministro della Salute nipponico Katsunobu Kato ha confermato l'accertamento di altri 44 casi di coronavirus a bordo. È il risultato maturato da altri 221 test fatti, che porta il totale delle infezioni accertate a 218, in aggiunta al funzionario della quarantena rimasto a sua volta contagiato. A bordo ci sono ancora oltre 3.000 persone, tra cui 35 italiani, di cui 25 membri dell'equipaggio, incluso il comandante Gennaro Arma. La prima settimana di quarantena si fa sentire. Le migliaia di persone confinate nelle loro cabine non vedono l'ora che l'incubo finisca: "Qui è sempre più dura", raccontano alcuni degli sfortunati protagonisti di questa vicenda, emblematica del disagio e dell'ansia causati dell'epidemia di coronavirus. La nave da crociera bloccata nella baia di Yokohama dallo scorso 5 febbraio è diventata il più grande bacino di contagi fuori dalla Cina. Finora sono state testate oltre 500 persone, puntando soprattutto su quelli che hanno mostrato sintomi o sono stati in contatto con persone malate (il primo caso segnalato è stato di un 80enne di Hong Kong sceso dalla nave il 25 gennaio). L'obiettivo delle autorità sanitarie giapponesi è aumentare il numero dei 300 test giornalieri per arrivare a 1000 al giorno entro il 18 febbraio, un giorno prima della programmata fine della quarantena. Nel frattempo il resto dei passeggeri che non sono stati trasferiti in ospedale, ancora la stragrande maggioranza, sono costretti alla clausura, a parte qualche momento sul ponte, indossando la mascherina. L'ora d'aria, tuttavia, non basta ad allentare la tensione. "Ogni giorno è più faticoso del precedente. Si occupano di noi ma siamo confinati nella nostra cabina ed è dura. Siamo alla seconda settimana e ci sembra un'eternità", hanno confessato. "L'ansia cresce" per i nuovi contagi, ha raccontato un'altra passeggera, Yardley Wong, chiedendosi se lei o la sua famiglia saranno i prossimi ad ammalarsi. Di questa odissea sono protagonisti loro malgrado anche 35 italiani, tra cui 25 membri dell'equipaggio ed il capitano, Gennaro Arma, anche se nessuno avrebbe contratto il coronavirus. La Diamond, ha spiegato, ha la più ampia banda di connessione di ogni altra nave al mondo, ma ci sono anche tantissimi telefonini collegati. Per guardare un film on demand, per fare qualche gioco on-line e comunicare con amici e familiari attraverso i social: insomma, per fare passare un tempo che sembra infinito. Per tutti loro, almeno, ci sarà la consolazione che la compagnia proprietaria della nave - la Princess Cruises - ha assicurato il rimborso totale della vacanza, inclusi i passaggi aerei o di terra, hotel ed escursioni programmate. I SICILIANI A BORDO. Ci sono anche cinque siciliani, tutti originari di Pozzallo a bordo della nave da crociera. Tutti sono in buone condizioni di salute, come ha confermato il sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna, che sta tenendo i contatti con i suoi concittadini. "Ci sentiamo ogni giorno - riferisce Ammatuna - dal punto di vista fisico mi dicono che non ci sono segni di contagio. Quotidianamente vengono sottoposti a controlli e vengono seguiti con la massima attenzione e precauzione. È più un problema psicologico che fisico, per loro. Sono costretti a vivere senza momenti di socializzazione. Aspettano la data del 19 febbraio quando dovrebbe finire il periodo di osservazione cui sono sottoposti".