L'epidemia non si arresta e provoca altre vittime in Cina: i casi accertati in tutto il Paese hanno superato i 400 e i morti sono aumentati da sei a nove. Lo ha detto il vice ministro della Commissione nazionale per la salute Li Bin in una conferenza stampa.
L'altro allarme arriva dalla stessa natura del nuovo virus che secondo le autorità cinesi "può mutare e propagarsi più facilmente".
I CASI. Continuano ad aumentare in Cina. Ma non solo lì. Un primo caso si registra anche in Usa. Sarebbe stato individuato nello Stato di Washington, stando ad una fonte federale citata dalla Cnn. Il paziente, che era stato ricoverato per polmonite la scorsa settimana, era stato di recente a Wuhan. Ed un primo caso si è registrato pure a Taiwan.
Ma la preoccupazione cresce anche a fronte di un nuovo dato, dopo che ieri gli stessi esperti della Commissione salute cinese hanno confermato che il virus è trasmissibile da uomo a uomo: ad essere stati infettati sono pure 14 operatori sanitari cinesi e questo fa temere il rischio di epidemie negli ospedali.
Finora, erano già stati segnalati casi a Pechino e Guandong in Cina, e poi in Thailandia, Giappone, Corea del Sud, mentre secondo il quotidiano The Sun un turista inglese è in ospedale in Thailandia, a Phuket, con sintomi compatibili con il coronavirus: sarebbe il primo occidentale colpito.
Anche la regione semi-autonoma cinese di Macao ha annunciato il primo caso accertato. E con l'inizio di una vacanza lunare di Capodanno in pochi giorni, la città situata sull'estuario del fiume Pearl si sta preparando a un grande afflusso di visitatori. Il primo caso accertato del virus a Macao ha riguardato una imprenditrice di 52 anni arrivata domenica in treno dalla vicina città di Zhuhai.
A ROMA. C'è preoccupazione, intanto, nella comunità cinese. "Sui social circolano notizie preoccupanti - racconta Jiang Qi, una componente che da anni vive in Italia oltre 20 anni - sono andate a ruba le mascherine in Cina, ormai sono diventate introvabili. Nei prossimi giorni in molti partiranno anche da Roma per raggiungere il Paese in vista del Capodanno. I festeggiamenti dureranno per diversi giorni e inizieranno il 24 - spiega .- Poi rientreranno in Italia". Anche nella Capitale la comunità cinese festeggerà il Capodanno. "I ristoranti di piazza Vittorio sono già tutti prenotati", aggiunge.
E se il Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc) ha innalzato da 'basso' a 'moderato' il rischio dell'arrivo del virus in Europa, è anche vero che tale probabilità può ora aumentare ulteriormente con le imminenti celebrazioni del Capodanno cinese, previste tra la fine di gennaio e l'inizio di febbraio, per via dell'aumento dei viaggi da e per la Cina. In Europa sono tre gli aeroporti che hanno voli diretti con Wuhan (Roma, Parigi e Londra), mentre altri hanno connessioni indirette. Per il momento, comunque, i casi si concentrano in Cina dove, avverte Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell'Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Spallanzani di Roma, "il fatto che il virus abbia colpito anche degli operatori sanitari è molto preoccupante, proprio per il rischio di epidemie negli ospedali". Ciò, sottolinea l'esperto, "è accaduto già per i virus della Sars e della Mers in Canada e Corea nel 2002-3". E' dunque "fondamentale - afferma - isolare quanto prima possibile eventuali casi tra gli operatori sanitari, applicando tutte le misure di prevenzione".
I CONTROLLI. A fronte delle notizie che giungono dalla Cina, negli altri Paesi si allarga il cordone sanitario per prevenire l'eventuale diffusione del virus. Il governo giapponese, ad esempio, adotterà nuove misure per contenere la minaccia del coronavirus ed il premier Shinzo Abe ha ordinato l'applicazione di un sistema di quarantena per il controllo dei passeggeri provenienti dalle aree definite a rischio. Continuano pure i controlli negli aeroporti. In particolare, a partire da giovedì 23 gennaio, data in cui è previsto il prossimo volo diretto dalla città di Wuhan all'aeroporto di Roma Fiumicino, il ministero della Salute ha predisposto l'attivazione di un canale sanitario con controllo della temperatura corporea dei viaggiatori attraverso scanner. È prevista anche la compilazione di una scheda che indichi destinazione e percorso dei passeggeri, una volta sbarcati. Sono scattati i controlli sui passeggeri in arrivo dalla Cina anche nei tre grandi aeroporti internazionali Usa: sotto esame gli arrivi da Wuhan al 'John F.
Kennedy International Airport' di New York, al 'San Francisco International Airport' e al 'Los Angeles International Airport'.
IL VACCINO. Una buona notizia arriva intanto proprio dagli Usa, dove l'Istituto nazionale per la salute è già al lavoro per lo sviluppo di un vaccino contro il nuovo virus : lo ha annunciato il direttore dell'Istituto americano per le malattie infettive Anthony Fauci, precisando tuttavia che sarà necessario almeno un anno per la disponibilità al pubblico del farmaco.
E' attesa anche per la riunione del Comitato d'emergenza dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), convocata per domani 22 gennaio a Ginevra e in occasione della quale si dovrà decidere se il virus è una 'emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale'. Anche la Commissione europea sta monitorando l'evolversi dell'emergenza: "Una riunione con gli Stati membri c'è già stata il 17 gennaio e ne è stata convocata una per domani, dopo una nuova valutazione del Centro", ha fatto sapere un portavoce.
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