Mercoledì 18 Dicembre 2024

Aereo abbattuto in Iran, scattano i primi arresti

La magistratura iraniana ha annunciato che sono stati effettuati i primi arresti per l’abbattimento del Boeing 737 passeggeri ucraino a Teheran mercoledì scorso. «Sono state condotte indagini estese e alcune persone sono state arrestate», ha detto il portavoce della magistratura Gholamhossein Esmaili a una conferenza stampa televisiva L’Iran deve «punire» tutti i responsabili dell’aereo ucraino abbattuto: lo ha detto il presidente iraniano Hassan Rohani. «Per il nostro popolo è molto importante in questo incidente che chiunque abbia commesso un errore o sia stato negligente a qualsiasi livello» affronti la giustizia, ha detto Rohani durante un discorso trasmesso in tv. «Chiunque dovrebbe essere punito deve essere punito», ha aggiunto il presidente iraniano sottolineando che «la magistratura deve formare un tribunale speciale con un giudice di alto livello e decine di esperti ... Il mondo intero starà a guardare». Intanto, cinque nazioni i cui cittadini risultano tra le vittime del disastro aereo del Boeing 737-800 della Ukrainian International Airlines (Uia), abbattuto da missili iraniani dopo il decollo da Teheran, si riuniranno a Londra giovedì per discutere della possibile azione legale da intraprendere. Lo ha detto alla Reuters il ministro degli Esteri ucraino, Vadym Prystaiko, parlando a margine della sua visita a Singapore. A suo dire, i cinque Paesi discuteranno anche della questione risarcimenti e delle indagini in corso sull'accaduto. «Abbiamo creato questo gruppo di ministri degli Esteri della nazioni che hanno avuto vittime», ha spiegato Prystaiko, «ci vedremo il 16 gennaio di persona a Londra per discutere i modi, anche legali, di come procedere con l’Iran». I cinque paesi comprendono il Canada, l’Ucraina, la Svezia, il Regno Unito e l’Afghanistan. Molte delle 176 vittime erano passeggeri di origine iraniana ma con doppio passaporto.

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