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Aereo abbattuto, proteste e scontri in Iran: la polizia spara

Una protesta contro la Gran Bretagna

Nuova giornata di proteste in Iran contro il regime di Teheran che ieri ha ammesso l’abbattimento per errore, mercoledì scorso, del volo ucraino sul quale sono morte 176 persone. Un importante raduno è avvenuto davanti all’Università Beheshit nella capitale Teheran dove gli studenti hanno intonato slogan contro il regime. «Il nemico non è l’America, il nemico è qua», si sente in alcuni video diffusi dai social.

Una folla di manifestanti ha piazza Azadi Azadi nel cuore di Teheran, al grido di «Morte al dittatore» e «Non vogliamo il regime dei Guardiani della Rivoluzione». La tensione con la polizia in assetto antisommossa è altissima. Le forze di sicurezza, secondo quanto emerge da alcuni filmati, stenta a contenere la protesta e ha chhiuso la metro Azadi bloccando dentro diversi manifestanti. Secondo altri filmati, sarebbero stato sparati gas lacrimogeni.

Altre manifestazioni sono state segnalate all’Università di Damghan, nel nord dell’Iran e all’Università di Isfahan, nel centro del Paese, con slogan contro il leader supremo iraniano, Ali Khamenei: «Le Guardie della rivoluzione uccidono e la Guida suprema li appoggia».

Donald Trump ribadisce il proprio appoggio a coloro che manifestano in Iran contro le «bugie» del governo sull'abbattimento dell’aereo ucraino. Rivolgendosi direttamente alla leadership della Repubblica islamica, il presidente americano intima in un tweet: «Non uccidete chi protesta». «Migliaia - prosegue - sono stati già uccisi o imprigionati da voi, e il Mondi vi guarda. Ancora più importante, gli Stati Uniti vi guardano. Sbloccate internet e lasciate che i giornalisti possano fare liberamente il loro lavoro! Fermate l’assassinio del vostro grande popolo!».

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