Le cause del disastro sono ancora da verificare, ma quel che emerge intanto sull'incidente del Boeing 737 precipitato in Iran è che l'aereo ucraino stava tornando indietro all'aeroporto di Teheran a causa di un "problema". Questo è il primo particolare che emerge finora dall'inchiesta iraniana sull'incidente che è costato la vita a 176 persone. "L'aereo, che all'inizio si dirigeva verso est per lasciare la zona dell'aeroporto, ha girato a destra a causa di un problema e stava tornando all'aeroporto nel momento dell'incidente", ha reso noto ieri notte sul suo sito l'Organizzazione per l'aviazione civile iraniana. L'incidente si è subito tinto di giallo, spingendo molte compagnie a cambiare rotta ai propri voli, evitando uno spazio aereo considerato ad alto rischio per i venti di guerra. Ad alimentare i sospetti è anche l'annuncio delle autorità della Repubblica islamica di non voler consegnare alla Boeing né agli Usa le due scatole nere recuperate tra i detriti, a una decina di chilometri dallo scalo. Intanto, però, le agenzie di intelligence occidentali scartano per ora l'ipotesi che il Boeing 777 sia stato colpito da un missile. Lo rivela una fonte d'intelligence canadese, secondo cui l'ipotesi condivisa è quella di un'avaria tecnica. E anche Teheran esclude le ipotesi di "terrorismo".