L'aeroporto di Hong Kong ha annunciato di aver cancellato tutti i voli dello scalo rimasti in programma per oggi. E' il secondo giorno di cancellazioni di partenze e arrivi, dopo quelle di ieri. Migliaia di dimostranti stanno protestando anche oggi nello scalo e hanno bloccato l'ingresso ai banchi dell'aeroporto. "Scusate per l'inconveniente, ma stiamo lottando per la sopravvivenza". E' una battaglia con cartelli, slogan e scritte sui muri, quella di 5 mila manifestanti che hanno deciso di colpire uno dei centri nevralgici di Hong Kong: l'aeroporto, tra i più importanti al mondo, che è stato costretto a cancellare tutti gli arrivi e le partenze della giornata, la quarta e più dura del sit-in allo scalo per protestare contro le autorità locali e il governo cinese, in una crisi sempre più tesa. Con Pechino che parla di "atti di terrorismo" e torna a mostrare i muscoli con un video, fatto di immagini e carri armati nella vicinissima provincia di Shenzhen, per lanciare un avvertimento, una minaccia di un possibile intervento nell'ex colonia britannica. Ma non solo. La Cina ha richiamato all'ordine anche la Cathay Pacific, la compagnia aerea cinese di base a Hong Kong che è sprofondata in borsa per il blackout dello scalo (i suoi titoli hanno perso quasi il 5%). Intimandogli di punire i dipendenti che abbracciano le ragioni della piazza. La protesta è tornata a infiammarsi dopo un weekend di violenze e scontri, durante i quali la polizia ha continuato ad usare gas lacrimogeni e proiettili di gomma per disperdere la folla, secondo quanto riferito dai media. Gli agenti avrebbero anche picchiato un manifestante, come testimonierebbe pure un video circolato sul web che mostra un attivista aggredito in modo brutale prima dell'arresto. La Cnn riferisce di un'attivista ferita a un occhio, diventata simbolo delle nuove proteste: "Occhio per occhio!", si legge infatti sui cartelli dei manifestanti nell'aeroporto e sulle pareti dello scalo, imbrattate con vernice spray. Ad alimentare la tensione, la polizia ha deciso di dispiegare per le strade dell'ex colonia britannica veicoli pesanti equipaggiati con cannoni ad acqua. Le violenze della polizia hanno scatenato le reazioni di indignazione delle organizzazioni per i diritti umani, tra cui Amnesty International, e hanno spinto i manifestanti a colpire più forte all'aeroporto di Hong Kong, principale hub asiatico. Con le sale partenze e arrivi occupate da migliaia di persone, le autorità aeroportuali hanno cancellato tutti i voli per poi annunciare la ripresa del traffico non prima di martedì mattina. Anche se già a metà giornata, per timore di una reazione della polizia, molti manifestanti avevano abbandonato lo scalo, lasciando solo un presidio di poche centinaia di persone. ANSA