A 24 ore dal lancio di due missili da parte della Corea del Nord verso il Giappone, Kim Jong Un dichiara che si tratta di un' "arma tattica di nuovo tipo", "un avvertimento" ai "militari sudcoreani". Il test giunge dopo il recente incontro tra Kim e il presidente Usa, Trump, sul confine tra le due Coree che sembrava dare una svolta ai negoziati sul nucleare. Il gesto di Pyongyang esprimerebbe anche contrarietà nei confronti dell'accordo USA-Corea del Sud per esercitazioni comuni. Ieri la Corea del nord ha testato due razzi a corto raggio che sono caduti nel Mar del Giappone dopo aver volato ad una altezza di 50 km, rispettivamente per 430 e 690 km. Pyongyang aveva già lanciato altri tre missili a breve gittata all'inizio di maggio. Ma questa mossa arriva dopo che a fine giugno Donald Trump aveva stretto nuovamente la mano a Kim Jong-Un, in un incontro senza precedenti nella zona demilitarizzata al confine tra le due Coree (Dmz), concordando di riavviare i negoziati sulla denuclearizzazione. E il giorno dopo la visita in Corea del sud del consigliere per la sicurezza nazionale John Bolton, considerato un "falco". Finora dagli Usa solo silenzio. Ma i suoi due principali alleati, Seul e Tokyo, sono preoccupati. "Se erano missili balistici, hanno violato le risoluzioni Onu e lo trovo estremamente deplorevole", ha commentato il ministro della difesa giapponese Takeshi Iwaya, riferendosi alla lunga serie di sanzioni delle Nazioni Unite. I lanci rappresentano una "minaccia che non aiuta gli sforzi per allentare le tensioni militari nella penisola coreana", gli ha fatto eco il ministero della Difesa della Corea del Sud, aggiungendo che gli ultimi razzi, partiti dalla città costiera orientale di Wonsan, sembrano nuovi tipi di missili balistici. La Cina, il Paese più vicino a Pyongyang, ha colto invece l'occasione per invitare gli Usa e la Corea del nord a riaprire i negoziati al più presto. Ma intanto sembra saltare il previsto incontro, la prossima settimana a margine del forum sulla sicurezza dell'Asia sudorientale a Bangkok, tra il segretario di stato Mike Pompeo e il ministro degli esteri nordcoreano Ry Yong Ho, che ha annullato il viaggio. La maggior parte degli analisti legge nei nuovi lanci una 'tattica' per aumentare la pressione su Washington e ricominciare il dialogo da una posizione di forza. Questo mese il ministero degli esteri nordcoreano ha accusato gli Usa di non aver mantenuto la promessa di cancellare le esercitazioni militari estive con Seul, mentre martedì scorso Kim ha ispezionato un nuovo sottomarino da cui possono essere lanciati missili balistici. "Testando razzi, contestando le esercitazioni e mostrando un nuovo sommergibile, la Corea del Nord sta mandando un messaggio chiaro: potrebbero non esserci colloqui preliminari se gli Usa non presentano una posizione più flessibile", ha spiegato Kim Hong-kyun, ex inviato sudcoreano per il nucleare. Trump sostiene di non avere fretta e confida nel buon rapporto con Kim, con cui continua a scambiarsi 'lettere d'amore'. Ma le elezioni sono dietro l'angolo e il tycoon ha bisogno di risultati da sbandierare, dato anche lo stallo con l'Iran. Tanto che nei giorni scorsi il Nyt ha rivelato che la Casa Bianca potrebbe abbandonare la richiesta di una totale denuclearizzazione della Corea del Nord e accettare invece una sorta di "congelamento nucleare". Scenario per ora smentito dall'amministrazione Usa.