Domenica 17 Novembre 2024

Soyuz in rampa di lancio per lo spazio, Parmitano: "Sono pronto"

L'astronauta Luca Parmitano, dell'Agenzia Spaziale Europea

Si sono concluse al cosmodromo russo di Baikonur, in Kazakistan, le operazioni di roll-out della Soyuz MS-13 e del suo lanciatore, che sabato porteranno sulla Stazione spaziale internazionale (Iss) l’astronauta italiano dell’Esa Luca Parmitano, quello della Nasa Andrew Morgan ed il comandante russo Alexander Skvortsov di Roscosmos. Per roll-out si intende il trasporto e il posizionamento della Soyuz dall’hangar di assemblaggio alla rampa di lancio. Alle 7:00 ora locale (le 4 in Italia), come vuole una tradizione di lunga data, la navicella di Parmitano e del resto dell’equipaggio della Spedizione 60/61 è partita dall’hangar di assemblaggio, diretta su rotaia verso la rampa di lancio N 1 del cosmodromo, intitolata al primo uomo nello spazio, il cosmonauta sovietico Yuri Gagarin. Lungo i quattro chilometri del percorso, con una temperatura sopra i 35 gradi già dalle prime ore del mattino, si è assiepata una folla di giornalisti, tecnici e turisti arrivati con agenzie specializzate. Il treno ha viaggiato a passo d’uomo, alla velocità di 2 km/h. Uno dei rituali di buon auspicio, che accompagnano i preparativi del lancio di una missione da Baikonur, prevede il lancio di monetine sui binari dove passa il treno. Un’usanza da diversi anni ufficialmente proibita, per l’incolumità dei visitatori, ma su cui i militari russi che controllano le attività al cosmodromo a volte chiudono un occhio. Ad osservare il passaggio del treno, sono arrivati anche i tre membri dell’equipaggio di riserva, che parlando con la stampa hanno riferito che i colleghi, compreso Parmitano, «stanno bene e sono pronti per la partenza». Arrivata alla rampa di lancio, con una delle operazioni più spettacolari della vigilia di un lancio, la navicella incapsulata al suo lanciatore - alto una cinquantina di metri - è stata sollevata e issata in posizione verticale. I bracci di sicurezza della rampa si sono poi gradualmente chiusi. Si riapriranno solo al momento della partenza, quando la Soyuz si solleverà sospinta dai suoi propulsori. Quella di Parmitano sarà l’ultima spedizione a partire dalla rampa di lancio Gagarin, che verrà poi chiusa per lavori di ristrutturazione.

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