Le strade di New Orleans sono deserte e negli occhi dei pochi abitanti che ancora si avventurano in strada balena l'incubo di una nuova Katrina, lo spaventoso uragano che nel 2005 mise la città in ginocchio. Arriva Barry, che da tempesta tropicale si è trasformato in uragano di categoria 1. E già in Louisiana si contano i disagi: almeno 71 mila persone rimaste senza corrente elettrica, i voli in tutti gli aeroporti - compreso lo scalo internazionale di New Orleans - cancellati. E un'evacuazione di massa della zona costiera.
L'uragano, che viaggia sul Golfo del Messico ad una velocità sempre più impressionante, è atteso toccare terra non distante da Morgan City, una cittadina di 12mila abitanti che è stata completamente evacuata e dove l'ordine per chiunque è di mettersi al riparo nei bunker. Distribuiti alla popolazione i kit di sopravvivenza. Le violentissime raffiche di vento e le piogge torrenziali stanno già mettendo a dura prova diverse aree, dove da un paio di giorni è scattata l'allerta.
Sul posto insieme alla protezione civile locale anche gli uomini delle forze governative inviati dall'amministrazione Trump che ha proclamato lo stato di emergenza a livello federale. A preoccupare sono soprattutto le piogge che - spiegano gli esperti - rischiano di ingrossare le acque del fiume Mississippi fino ad un'altezza di sei metri, un livello mai più registrato dal 1950. Le conseguenze potrebbero essere delle inondazioni devastanti, soprattutto in quelle zone dove il sistema di difesa non è stato adeguatamente rafforzato dopo la furia di Katrina di 14 anni fa. E alcuni argini avrebbero già ceduto in alcuni tratti sommergendo di acqua campi e strade, con i soccorritori all'opera per evitare che intere famiglie restino intrappolate.
Intanto la guardia costiera con l'uso di imbarcazioni ed elicotteri ha messo in salvo decine di persone sulle isole della costa. Anche gli abitanti della Isle de Jean Charles, popolata in gran parte da nativi americani le cui tribù da tempo sono diventate paladine della lotta ai cambiamenti climatici. Un fenomeno di cui sono tra le vittime principali sul pianeta. Basti pensare che l'isola su cui vivono ha perso il 98% della sua superficie negli ultimi 60 anni, e ora rischia di scomparire. E inevitabilmente si riaccende il dibattito sul climate change e sul nesso tra le attività dell'uomo e i fenomeni meteorologici estremi sempre più frequenti. E mentre su Twitter Donald Trump rilancia le informazioni e gli appelli delle autorità per le popolazioni coinvolte dall'arrivo di Barry, sui social si scatena la polemica contro un presidente che non ha mai nascosto il suo scetticismo verso l'emergenza clima tanto da ritirare gli Stati Uniti dall'accordo di Parigi e da varare una serie di decreti che stanno ribaltando le norme dell'era Obama.(ANSA)
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