La leader di Hong Kong, Carrie Lam, ha deciso di sospendere i lavori sugli emendamenti alla legge sull'estradizione, che hanno provocato forti proteste nella città semi-autonoma cinese nell’ultima settimana. Lo ha annunciato la stessa Lam nel corso di una conferenza stampa a Hong Kong. Lam ha dichiarato che intende sospendere il il dibattito sulla legge sull'estradizione per «evitare spargimento di sangue sulle strade», secondo una traduzione delle sue parole del South China Morning Post. Nel corso della conferenza stampa, Lam si è attenuta alla versione della sua amministrazione che ritiene gli emendamenti servissero per evitare scappatoie nel sistema legale e che l’urgenza del provvedimento si era manifestata dopo l’accusa di omicidio a un giovane, Chan Tong-Kai, ritornato nella città semi-autonoma cinese dopo la morte della fidanzata incinta, a Taipei, lo scorso anno. Dal momento che Taiwan ha fatto sapere che non intende richiedere l’estradizione del giovane, ha spiegato Lam, il provvedimento «non è più urgente» per Hong Kong. «Dopo avere studiato la questione negli ultimi due giorni», ha aggiunto, «annuncio che congeleremo gli emendamenti».