L’assemblea legislativa di Hong Kong ha deciso di sospendere i lavori dopo le violente proteste di ieri che hanno scatenato scontri tra manifestanti e polizia nel cuore dell’ex colonia, intorno alla sede del parlamento. È quanto riportano i media locali a conclusione di una mattinata caratterizzata da segnali contrastanti sul tema. La contestata legge sulle estradizioni in Cina, accusata di rafforzare il controllo di Pechino su Hong Kong resta in fase di stallo e il suo esame, nella seconda lettura, è ancora da definire. Gli uffici governativi di Hong Kong sono chiusi anche oggi in previsione di nuove manifestazioni e lo saranno fino a domani, in base alle attuali decisioni. Tutte le strade intorno alla sede del Parlamento sono state sgomberate da rifiuti, transenne e altri ingombri usati per le manifestazioni sfociate in una sorta di guerriglia urbana che ha causato ieri, secondo stime ufficiali, un totale di 72 feriti, mentre tra gli agenti di polizia ci sarebbero 21 feriti, di cui 9 soccorsi in ospedale. Oggi, invece, sono stati segnalati soltanto pochi gruppetti di dimostranti nelle aree più a rischio, mentre i presidi in forza di polizia restano nei punti più strategici. Una vicina stazione resta chiusa a titolo precauzionale e altri servizi pubblici funzionano a singhiozzo. Nonostante il rinvio della discussione sulla legge deciso ieri, il governo ha ribadito la volontà di procedere alla discussione e alla approvazione della controversa legge. La Cina esprime «forte condanna» per il «comportamento violento» dei manifestanti, durante le proteste di ieri a Hong Kong contro gli emendamenti alla legge sull'estradizione. Lo ha dichiarato il portavoce del Ministero degli Esteri di Pechino, Geng Shuang, nel corso della conferenza stampa odierna, ribadendo il sostegno all’amministrazione della regione Amministrativa Speciale guidata da Carrie Lam. Dopo le proteste di ieri, sono rimaste ferite 72 persone e il governo di Hong Kong ha deciso la chiusura degli uffici governativi per il resto della settimana. Nella tarda mattina di oggi è stato anche annunciato un nuovo rinvio al dibattito all’Assemblea Legislativa, il parlamento di Hong Kong, sugli emendamenti alla legge sull'estradizione