Domenica 22 Dicembre 2024

Scandalo Pedofilia, diretta streaming per il processo d'appello al cardinale australiano Pell

Il cardinale George Pell

Le udienze d'appello del cardinale australiano George Pell, in carcere dopo essere stato condannato a sei anni di carcere per reati di pedofilia, in calendario il 5 e 6 giugno, saranno trasmesse in diretta streaming e un pubblico globale le potrà seguire sul sito della Corte Suprema dello Stato di Victoria. Pell, che il mese prossimo compirà 78 anni, è stato giudicato colpevole di aver abusato sessualmente di due coristi di 13 anni dopo una messa nella cattedrale quando era arcivescovo cattolico di Melbourne negli anni 1990, e di aver poi aggredito sessualmente una seconda volta uno dei due minori. Nei giorni scorsi Pell ha fatto sapere tramite i suoi legali che se l'appello sarà respinto, non ne presenterà un secondo per chiedere una riduzione della pena. Secondo fonti vicine al cardinale, citate dal quotidiano The Australian, Pell attende ora con fiducia il secondo giudizio ed è contento che alle udienze sia data la massima diffusione. Il prelato ha sempre professato la sua innocenza e l'appello presentato dai suoi legali sarà basato su tre obiezioni al verdetto, fra cui quella di "irragionevolezza", in quanto la giuria lo scorso dicembre avrebbe basato il suo giudizio sulle dichiarazioni di solo una delle vittime. Un verdetto quindi non supportato dalle evidenze. I legali di Pell sosterranno inoltre che il giudice capo Peter Kidd ha sbagliato nel non permettere alla difesa di usare un grafico video che avrebbe dimostrato che i movimenti di Pell avrebbero reso impossibile commettere i reati ascritti. La terza motivazione cita un'"irregolarità fondamentale", perché Pell non è stato citato in giudizio nei modi prescritti, non essendogli stato chiesto davanti alla giuria se si dichiarava colpevole o non colpevole. Se i giudici accetteranno la prima argomentazione, la condanna sarà revocata e Pell tornerà in libertà. Se accetteranno la seconda o la terza argomentazione, potrà essere ordinato un nuovo processo. (ANSA)

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