Spento il rogo che ha devastato Notre-Dame, a Parigi, è il momento della solidarietà, ma anche delle polemiche sui soccorsi giunti in ritardo e sui lavori di restauro da cui sarebbe scaturito l'incendio. Ingenti i danni: la volta della navata centrale è crollata, salve invece le torri e le opere d'arte all'interno, che saranno trasferite al Louvre. Già numerosi i versamenti da parte dei privati e imprese per finanziare la ricostruzione: 600 milioni arriveranno da LVMH, famiglia Pinault, Total e l'Oreal.
Il procuratore di Parigi ha ricostruito la dinamica dei soccorsi. C'è stata una prima allerta alle 18.20, ma non è stato riscontrato nulla di anomalo. Una "seconda allerta" è scattata alle 18.43, quando il fuoco era arrivato al livello della struttura. Nel frattempo - ha concluso - la chiesa era stata evacuata perché una messa era cominciata poco prima".
"Nulla indica un atto doloso", ha spiegato il procuratore di Parigi tornando a privilegiare l'ipotesi dell'incidente. Interrogati gli operai al lavoro nella cattedrale, il presidente di una delle società incaricate del restauro assicura: "Rispettate tutte le procedure di sicurezza".
La cattedrale di Parigi, capolavoro gotico e patrimonio dell'umanità, è stata divorata dal maxi incendio, ma la sua struttura, la facciata e i tesori che custodisce sono stati salvati. La sua guglia, uno dei simboli della capitale francese, è crollata dopo essere stata preda per più di un'ora delle fiamme.
Il restauro della cattedrale di Notre-Dame de Paris "durerà mesi e anni", ha detto il ministro francese della Cultura, Franck Riester, spiegando che è ancora "troppo presto" per valutare la durata precisa della ristrutturazione. "In ogni caso - ha detto ai microfoni di France Info - ci vorrà tanto tempo e bilanci molto importanti". Riester ha precisato che "i due terzi del tetto sono andati in fumo" e che la "guglia è crollata all'interno della cattedrale, creando un buco nella volta", anche "una parte delle vetrate" è andata "distrutta".
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