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Disastro a Parigi, grosso incendio divora Notre Dame: crollano la guglia e il tetto

Notre Dame in fiamme, il crollo della guglia

Disastro a Parigi per un grosso incendio che è divampato nella cattedrale di Notre Dame.  Le fiamme hanno avvolto la cattedrale fino al crollo della parte superiore della guglia, simbolo della città. Crollato anche il tetto. Le immagini diffuse sui social hanno mostrato subito l'intenso fumo bianco uscire dal tetto della cattedrale che è stata subito evacuata.

Le fiamme devastanti si sono propagate ad una delle due torri iconiche rettangolari del monumento. I pompieri, intervenuti sulla cattedrale in fiamme, hanno poi domato il rogo riusceno a salvare la struttura ed evitare il peggio:  l'incendio, confermano è "probabilmente" legato ai lavori di ristrutturazione in corso.

Notre-Dame, capolavoro gotico e patrimonio dell'umanità, ormai non c'è più. Piangono i parigini, si ferma la politica, come ha voluto il presidente Emmanuel Macron, che avrebbe dovuto annunciare in diretta tv importanti riforme.

I lavori di ristrutturazione, un cantiere gigantesco, erano cominciati da pochi giorni, sarebbero dovuti durare anni, secondo le previsioni. In particolare era da ristrutturare e rinforzare il tetto della cattedrale, quello che - sotto la violenza delle fiamme e il peso della guglia - è crollato e adesso tutti sono con il fiato sospeso per capire se anche la preziosa volta che sovrasta la navata centrale è stata distrutta.

Non ci sono feriti, mentre 400 pompieri con ingenti mezzi di intervento per ore hanno tentato di domare le fiamme che continuavano ad avanzare inesorabili. Non si sono visti Canadair, perché lanciare bombe d'acqua dall'alto avrebbe potuto causare danni se possibile peggiori. Fra le prime reazioni, già serpeggiavano le polemiche sulla mancanza di adeguati ed efficaci automatismi antincendio, vista anche l'ampiezza del cantiere. A Parigi in particolare, le ultime settimane sono state punteggiate da incendi di palazzi a ripetizione, con numerose vittime, compresi i pompieri.

"Notre-Dame di Parigi in preda alle fiamme. Emozione di tutta una nazione. Pensiero per tutti i cattolici e per tutti i francesi. Come tutti i nostri compatrioti, stasera sono triste di veder bruciare questa parte di noi", ha twittato Macron subito dopo la decisione di non andare in onda per annunciare le attesissime riforme che - nelle intenzioni dell'Eliseo - dovrebbero mettere fine alla rivolta sociale dei gilet gialli, in corso da 5 mesi. Subito dopo, il presidente, con il primo ministro Edouard Philippe al fianco, si è diretto verso Notre-Dame per essere presente sul luogo del disastro in rappresentanza di tutti i francesi.

Ma una volta spento il rogo, il presidenti ha commentato con la voce rotta dall'emozione: "Ve lo dico stasera, questa cattedrale la ricostruiremo, tutti insieme. E' quello che i francesi aspettano, quello che la nostra storia merita".

"Tutto è finito", "crolla tutto, non resta più niente": piangevano tutti, adulti e bambini, guardando da lontano il disastro in corso. Il simbolo di Parigi, il monumento storico più visitato d'Europa, è andato in cenere. I parigini sono usciti di casa e si sono avviati a piedi, seguendo la nube nera, verso le preziose guglie che si stagliavano verso il cielo e che oggi sono crollate in macerie. Qualcuno si è abbracciato, altri hanno parlato di un segnale terribile per la capitale, un simbolo della storia e della tradizione che sparisce in pochi minuti, forse per negligenza, forse per fatalità.

Qualche accento polemico da Donald Trump, che nel suo messaggio ha parlato di necessità di "agire rapidamente", mentre solidarietà e partecipazione al dolore sono arrivate da tutto il mondo, dall'Italia alla Germania. Le autorità religiose della città, in questo inizio di Settimana Santa, hanno invitato fin dalla serata i fedeli a pregare e a recarsi, da domani, nell'altra cattedrale, Saint-Sulpice. Notre-Dame, ferita a morte, stretta da ogni lato dalle mostruose gabbie delle impalcature in fiamme, ha vissuto stanotte le sue ultime ore.

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