Si trova sempre a poche miglia ad est di Malta, appena fuori dalle acque territoriali, la Alan Kurdi, nave della ong tedesca Sea Eye, con 63 migranti a bordo recuperati davanti alle coste libiche mercoledì scorso. Ieri una giovane nigeriana che era collassata è stata trasferita a Malta, ma le autorità della Valletta non hanno finora concesso il porto sicuro alla nave umanitaria analogamente a quanto deciso dall'Italia.
Ieri un'imbarcazione della ong Moas è partita dall'isola per portare rifornimenti alla Alan Kurdi. "Il nostro obiettivo - spiega la direttrice di Moas, Regina Catrambone - è servire le comunità in crisi, come quella a bordo della nave Alan Kurdi, fornendo aiuti e assistenza. Siamo un'organizzazione apolitica che ha come unico obiettivo quello di aiutare chi ha bisogno".
Intanto, una portavoce della commissione Ue annuncia: "In seguito ad una richiesta la Commissione europea ha avviato i contatti per sostenere e coordinare gli Stati membri che sono disposti a partecipare a degli sforzi di solidarietà per le persone che sono ancora a bordo della Alan Kurdi e questi contatti sono ancora in corso".
(ANSA)
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