Comprensibilità, cordialità, affidabilità, capacità di evitare conflitti: queste le caratteristiche che hanno portato Zuzana Caputova, fino a poco tempo fa poco nota all’opinione pubblica, ad essere eletta presidente della Slovacchia. Agli elettori, stanchi della politica piena di confronti, corruzione ed abuso del potere, l’avvocatessa Caputova offre un cambiamento senza ricorrere a promesse irrealizzabili e senza attaccare i concorrenti. Con la sua elezione alla carica di capo dello Stato, la Slovacchia diventa uno dei pochi paesi in Europa dove a trionfare non è un populista, ma una donna che promuove una politica concreta, realistica e pratica. «Sono felice del risultato - ha detto Caputova, dopo aver ringraziato i suoi elettori in cinque lingue - perché si vede che nella politica si può entrare con opinioni proprie e la fiducia si può conquistare anche senza linguaggio aggressivo e colpi bassi. Abbiamo visto - prosegue - che l’onestà nella politica può essere la nostra forza». La 45enne ex vicepresidente del piccolo partito non governativo 'Slovacchia progressista' è entrata in politica nel 2017. La lotta durata anni contro una discarica illegale a Pezinok l’ha messa contro gli uomini al potere e contro imprenditori controversi. «E'stata una storia difficile, durata 14 anni - racconta la neo presidente in merito alla sua prima grande vittoria del 2013 -. Abbiamo vissuto inquietudini e timori, ma alla fine abbiamo vinto». Caputova, che per le sue attività nel campo ecologista ha ricevuto il premio Goldman per l’ambiente, è nota anche per essersi impegnata per i diritti degli omosessuali, delle minoranze e per il consenso ottenuto con il patto sulle migrazioni. «Ho dedicato tutta la vita ad aiutare i deboli - ricorda -. Era sempre una lotta impari. Bisogna far tornare giustizia nella società e la fiducia nelle istituzioni statali. La compassione e l’amore per il prossimo - risponde a coloro che le avevano rimproverato di essere troppo liberale per la Slovacchia cattolica - sono i valori che rappresentano la base su cui unire il paese». Il desiderio della giustizia e del cambiamento, di cui Caputova è diventata simbolo, si era fortemente manifestato in Slovacchia l’anno scorso dopo l’omicidio del giornalista Jan Kuciak che aveva raccontato dei legami tra la criminalità organizzata e il potere governativo rappresentato partito Smer - democratici sociali dell’ex premier Robert Fico. Nel ballottaggio, Caputova ha vinto con il 58% dei consensi sull'eurodeputato Maros Sefcovic, che si è fermato al 42% e ha riconosciuto la vittoria dell’avversaria. L’affluenza alle urne è stata del 41,8%.