La Camera dei Comuni britannica ha bocciato stasera per la seconda volta l'accordo sulla Brexit patrocinato dal governo Tory della premier Theresa May. I deputati a favore sono stati 242, quelli contrari 391. Lo scarto è stato di 149 voti, inferiore rispetto ai meno 230 del primo tentativo andato a vuoto a gennaio con la peggiore sconfitta mai subita da un governo di Sua Maestà nella storia moderna del Regno Unito.
May ha confermato che domani, mercoledì, intende tornare alla Camera dei Comuni, dopo la seconda bocciatura di oggi del suo accordo, per mettere ai voti una mozione "no deal sì o no deal no". La premier ha aggiunto che lascerà libertà di voto al gruppo Tory, ma che lei resta contraria a un no deal e convinta che esista "una maggioranza a favore di un accordo".
«Da parte dell’Ue è stato fatto tutto il possibile per aiutare la premier britannica ad ottenere l'accordo. Date le rassicurazioni date a dicembre, gennaio e ieri, non c'è altro che possiamo fare. Se c'è una soluzione all’attuale impasse può solo essere trovata a Londra». Così un portavoce della Commissione Ue, aggiungendo: «Ci rammarichiamo per il risultato del voto» a Westminster e «siamo delusi perché il governo britannico non è stato in grado di garantire una maggioranza a sostegno dell’Accordo di divorzio».
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