Theresa May vuole condurre in porto la Brexit e farlo "nei tempi previsti", entro il 29 marzo. Lo ha detto a Bruxelles a conclusione di colloqui con i leader Ue definiti "vigorosi, ma costruttivi". La premier britannica si è detta certa del desiderio degli interlocutori di arrivare a un divorzio "con un accordo". Ha insistito peraltro sulla necessità di cambiamenti "legalmente vincolanti" al backstop sul confine irlandese, pure riconoscendo che si tratta di un obiettivo e che nuovi colloqui al riguardo devono ancora partire. "Ancora non c'è una svolta in vista. I negoziati continueranno": così il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, su Twitter, dopo il suo incontro con la premier britannica, Theresa May, su come superare l'impasse sulla Brexit. La Bank of England ha tagliato sensibilmente - sullo sfondo anche delle incognite della Brexit - le previsioni di crescita dell'economia britannica per il 2019, portandole al 1,2% dal 1,7 stimato a novembre. Si tratta del livello più basso per il Regno Unito dal 2009, l'ultimo della recessione seguito alla crisi finanziaria globale dell'anno precedente. Come previsto il tasso d'interesse è stato confermato allo 0,75%. "Siamo molto preoccupati. Siamo a settimane di distanza da una catastrofe economica e umana. Questa è la realtà di una Brexit senza accordo. E' una soluzione molto pericolosa". Così il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani al termine dell'incontro di un'ora con la premier britannica Theresa May.