«Abbiamo avuto incontri clandestini con membri delle forze armate e delle forze di sicurezza»: è quanto scrive Juan Guaidó, il presidente del Parlamento venezuelano che ha assunto i poteri dell’esecutivo, in un articolo a sua firma pubblicato sul New York Times. «Il ritiro del sostegno militare da parte di Maduro è fondamentale per consentire un cambiamento nel governo - afferma Guaidó, e la maggioranza di quelli in servizio concorda sul fatto che i recenti travagli del Paese siano insostenibili». «Vaste proteste oggi in tutto il Venezuela contro Maduro. La lotta per la libertà e per riconquistare la democrazia è cominciata»: lo scrive Donald Trump su Twitter, confermando la telefonata con Juan Guaidò. L’opposizione venezuelana che sostiene Guaidò ha respinto il «falso dialogo» proposto da Nicolas Maduro e ieri ha portato in piazza ancora una volta migliaia di persone in tutto il Paese per esigere elezioni presidenziali con garanzie internazionali e l’apertura di canali umanitari. In un’intervista all’agenzia russa Ria Novosti, Maduro era tornato ad offrire un dialogo con l’opposizione, precisando però che non intende dimettersi dal suo incarico e proponendo invece elezioni legislative (non presidenziali) anticipate. Il presidente ha moltiplicato gli interventi, incontrando l’alto comando militare e rappresentanti di chiese evangeliche e annunciando investimenti milionari in infrastrutture per abbellire le città del paese. Da Mosca ha provato a dargli manforte il ministro degli Esteri Serghiei Lavrov, che ha accolto il richiamo al dialogo di Maduro e ha chiesto all’opposizione «di mostrare un approccio egualmente costruttivo, ritirare gli ultimatum e agire indipendentemente sotto la guida degli interessi del popolo venezuelano». Da Washington però, Carlos Vecchio, l’incaricato d’affari nominato negli Usa da Guaidò, ha fatto sapere che l'opposizione è interessata ad un eventuale dialogo «solo per negoziare l’uscita dalla dittatura». Interrogato sull'offerta di mediazione portata avanti da Paesi come Messico e Uruguay, Vecchio ha accusato Maduro di aver «manipolato la parola dialogo per anni solo per dare ossigeno al suo regime», e per questo è necessario respingere «falsi dialoghi». Dall’altra parte dell’Oceano, il titolare della Farnesina Enzo Moavero Milanesi, spiegando in Senato la posizione del governo dopo le tensioni tra Lega e Cinque Stelle, ha riferito che l’Italia è pienamente allineata con l’Unione Europea sulla questione. «L'Ue, con il pieno sostegno di Roma, ha sempre insistito su cinque punti: il pieno ripristino e rispetto dei poteri dell’Assemblea Nazionale, che fossero indette elezioni presidenziali credibili, il rilascio di tutti i prigionieri politici, la piena garanzia della libertà di informazione ed espressione, l’apertura di corridoi umanitari», ha spiegato in dettaglio il capo della diplomazia italiana, evitando tuttavia di citare il termine ultimo degli 8 giorni per convocare le elezioni fissato sabato scorso da Berlino, Parigi, Madrid e Londra.