Sergio Moro, l’ex magistrato simbolo delle inchieste anticorruzione brasiliane, note come Lava Jato, ha ricordato oggi le figure di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, che ha definito «giudici eroici», durante il suo insediamento come «superministro» della Giustizia del governo di Jair Bolsonaro.
Nel suo discorso, Moro ha detto che una delle principali sfide che dovrà affrontare come ministro sarà la lotta contro la criminalità organizzata, «ogni giorno più potente», per la quale saranno necessari «più intelligence, leggi più efficaci e operazioni coordinate fra i diversi organismi della sicurezza».
«Il rimedio è universale, anche se non è sempre facile applicarlo: cattura dei membri delle cosche, isolamento dei loro leader in carcere, identificazione delle strutture e confisca dei beni», ha aggiunto, sottolineando che «in Italia l’immagine di invulnerabilità di Cosa Nostra è stata distrutta grazie allo sforzo congiunto della polizia, i pm e i magistrati, fra i quali giudici eroici, come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino». Con il nuovo governo, ha indicato Moro, in Brasile «sono finiti i posti sicuri per i criminali», e il nuovo obiettivo è quello di «porre fine ad un’era di grande corruzione, nel
rispetto dello Stato di diritto».
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