Domenica 17 Novembre 2024

Brexit, Corte dell'Ue: "Il Regno Unito può revocarla in modo unilaterale"

Theresa May

Il Regno Unito è libero di revocare in modo unilaterale la Brexit. Lo stabilisce la sentenza odierna della Corte di giustizia dell’Ue. «Con la revoca, si legge nella sentenza, il Regno Unito resterà nell’Ue mantenendo il suo status di Stato membro» e la possibilità di revocare il ritiro esiste fino a quando l’accordo di divorzio non entrerà in vigore, quindi, fino al 29 marzo 2019. La decisione arriva alla vigilia del voto a Westminster. La richiesta di chiarimenti ai giudici europei era stata introdotta dalla Corte suprema scozzese, dopo il ricorso di un gruppo di politici e attivisti 'remain', tra cui i parlamentari Verdi Andy Wightman e Ross Greer, e gli europarlamentari laburisti David Martin e Catherine Stihler (S&d) oltre all’eurodeputato scozzese Alyn Smith (Verdi), secondo i quali la Brexit convinti che ci fosse ancora la possibilità di cambiare rotta. Vista l’urgenza della questione, su richiesta del tribunale scozzese, il Presidente della Corte Ue aveva disposto la procedura accelerata. Intanto, l’ipotesi del rinvio del voto, anticipata ieri dai media, era stata ripetutamente smentita da Downing Street, oltre che dal ministro Stephen Bacrlay. Ma ha continuato a circolare e ha ripreso quota in queste ore sullo sfondo delle notizie su una serie di colloqui avuti nelle ultime ore da Theresa May con vari leader di Paesi Ue - fra cui il premier irlandese Leo Varadkar e la cancelliera tedesca Angela Merkel - con il probabile obiettivo di spuntare in extremis da parte dell’Ue (e malgrado gli insistiti no di Bruxelles, ribaditi ancora oggi) un alleggerimento del testo sul backstop: il meccanismo vincolante di salvaguardia del confine aperto Irlanda-Irlanda del Nord che molti deputati britannici contrari all’accordo considerano cruciale per il loro dissenso. Ora l’annuncio sull'intervento di May ai Comuni elimina di fatto gli ultimi dubbi sull'intenzione di rinviare: tanto più che dopo di lei interverrà la ministra per i Rapporti con il Parlamento, Andrea Leadsom, incaricata di dare indicazione di norma sull'agenda degli impegni governativi a Westminster.

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