Una mossa in extremis di Emmanuel Macron, «annullare» l’aumento dell’ecotassa per il 2019: questo l'ultimo tentativo per evitare il quarto sabato di proteste e scontri dei gilet gialli. Che sarebbe quello peggiore, secondo l'Eliseo, che si aspetta «scontri durissimi» con nuclei disposti «a distruggere e uccidere». Il ministro della Transizione ecologica, Francois de Rugy, intervistato da BfmTv dopo l’annuncio dell’Eliseo in serata, ha confermato di aver parlato con Macron. Il presidente gli ha confermato che l’aumento delle tasse sui carburanti è «annullato per il 2019": «Macron mi ha detto - ha riferito de Rugy - che la gente ha avuto l’impressione che ci fosse un inganno, che gli si dicesse che c'era una sospensione e che dopo la tassa sarebbe stata riproposta». Nonostante la correzione di rotta dell’Eliseo, però, tutto sembra convergere ineluttabilmente verso un altro sabato di guerra a Parigi. A stringere il cerchio intorno ad un Emmanuel Macron che in sole tre settimane ha visto precipitare nel caos il suo mandato presidenziale, c'è anche il contagio della rivolta: studenti, camionisti, agricoltori, autisti di ambulanze, ora anche i poliziotti stessi. Tutti sembrano voler fiancheggiare o sfruttare la scia dei gilet gialli, anche se il sostegno dell’opinione pubblica alla protesta è calato ed è ora fra il 60 e il 70% contro l’84% della settimana scorsa. Il governo, accerchiato, ha spinto il premier Edouard Philippe ad aprire in direzione di un «dibattito» sulla riforma della patrimoniale. Poco dopo, l’Eliseo - confermando il momento di grande confusione ai vertici del Paese - faceva sapere che il presidente è risolutamente contrario a qualsiasi ripristino della patrimoniale pre-riforma: «non smonteremo nulla di quello che abbiamo fatto da 18 mesi», ha tuonato Macron. L’Eliseo si aspetta una manifestazione «di grande violenza» per sabato, e le notizie che arrivano dal territorio sono «estremamente preoccupanti». Si starebbe preparando un «nocciolo duro di diverse migliaia di persone» che verrebbero a Parigi "per distruggere e per uccidere». Per questo tutti i membri del governo hanno lanciato appelli alla calma, invitando i "ragionevoli» ad evitare di manifestare ancora. A complicare la prospettiva, un sindacato minoritario di polizia - proclamando addirittura di voler essere «solidale con i gilet gialli» - invita allo sciopero i suoi aderenti a partire da sabato, partendo dai funzionari del ministero dell’Interno.