Cina e Usa «sono ora in contatto l'un l’altro»: lo afferma Liu He, vicepremier e plenipotenziario del presidente Xi Jinping sui dossier economici secondo cui le frizioni tra i due Paesi «hanno anche avuto impatto sui mercati, ma l’effetto psicologico è maggiore dell’attuale impatto, a essere franchi». Per Liu ci sono molti fattori responsabili di fluttuazioni e bruschi cali dei mercati azionari, tra cui il rialzo dei tassi d’interesse delle principali banche centrali (Fed in testa) e le turbolenze su economia e commercio tra Usa e Cina, e Pechino. Non è chiaro se ci possa essere un incontro a breve tra Usa e Cina sul commercio, anche se i segnali di contatti si sono moltiplicati negli ultimi tempi. La scorsa settimana, a Bali, a margine dei meeting annuali di Fmi e Banca mondiale, il segretario al Tesoro americano Steven Mnuchin ha visto il governatore della Pboc Yi Gang, in una occasione che aveva permesso di trattare «questioni economiche e finanziarie rilevanti», secondo la breve nota postata sul suo sito dalla Banca centrale cinese. Liu, nel resoconto della Nuova Cina, ha osservato oggi che la Cina stava diventando il mercato di maggior valore per gli investimenti, dalla prospettiva dell’allocazione degli asset globali, e che le bolle di mercato hanno ora drasticamente ridotto. La stessa qualità delle società quotate stava migliorando, mentre i valori erano ai loro minimi storici. «Le correzioni e le vendite sui mercati azionari - ha concluso Liu - stanno creando buone opportunità di investimento per il lungo termine e per uno sviluppo tonico».