Mercoledì 18 Dicembre 2024

Aquarius, termina una nuova odissea: ma è scontro tra Macron e Conte

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte al Palazzo di vetro dell'Onu

Un'altra odissea per la Aquarius si è conclusa. La nave potrà raggiungere la sua base a Marsiglia dopo aver sbarcato i 58 migranti che saranno suddivisi tra quattro paesi europei, in Francia, Spagna, Portogallo e Germania. Ma sale ancora una volta la tensione tra Parigi e Roma, con un botta e risposta a distanza tra il presidente Emmanuel Macron e il premier Giuseppe Conte. "C'e' una crisi politica tra l'Italia e il resto dell'Europa - afferma il capo dell'Eliseo a margine dell'assemblea Onu -. L'Italia ha scelto di non seguire più le leggi internazionali e in particolare quelle umanitarie del mare, secondo cui quando una nave è in una situazione umanitaria va nel porto più vicino". Poco dopo giunge la risposta del presidente del Consiglio Conte, durante un incontro con i giornalisti italiani a New York: "Se Macron - a quanto mi riferite - dice che l'Italia ha una crisi politica in atto con l'Ue, io rispondo che lui rappresenta la Francia, l'Europa è composta da 27 Paesi. Se parla per la Francia va benissimo: l'Italia non ha un problema con la Francia". Al termine di un'altra giornata di polemiche e di trattative diplomatiche, Macron si fa forte di aver strappato la "soluzione europea", invocata dal governo francese dopo essersi opposto alla richiesta rivoltagli ieri da Sos Méditerranée di far sbarcare (eccezionalmente) l'Aquarius a Marsiglia con gli oltre cinquanta migranti salvati nei giorni scorsi di fronte alle coste libiche. Di fronte a quella sponda africana che è stata teatro anche di un altro drammatico episodio: una nave della Marina militare marocchina ha aperto il fuoco su un barcone davanti alle sue coste, con un bilancio ufficiale di 4 migranti feriti mentre altre voci parlano dell'uccisione di una donna nel corso dell'operazione, scattata quando l'imbarcazione non ha risposto all'altolà. Per l'Aquarius la soluzione annunciata in serata è un complesso esercizio di equilibrismo diplomatico: i 58 migranti, tra cui 16 minori e uno non accompagnato, prevalentemente famiglie che vengono da Siria, Libia e Palestina, verranno sbarcati in acque internazionali per evitare che l'Aquarius venga bloccata per il nodo legato alla revoca della bandiera panamense, trasferiti a Malta su mezzi messi a disposizione da La Valletta e ripartiti in quattro Paesi Ue: la Francia si è impegnata ad accoglierne 18, Germania e Spagna rispettivamente 15, il Portogallo 10. "Malta e Francia ancora una volta si fanno avanti per risolvere l'impasse dei migranti", esulta il premier maltese Joseph Muscat, che pur non essendosi impegnato ad accogliere i richiedenti asilo ha accettato il transito dei disperati per La Valletta: "Con Macron e gli altri leader vogliamo mostrare un approccio il più multilaterale possibile", aggiunge dopo il colloquio con il capo di Stato francese a margine dell'Assemblea Generale dell'Onu a New York. "Come ogni volta, facciamo il nostro dovere", ha detto, da parte sua, il ministro dell'Interno, Gérard Collomb, durante il question time in Parlamento a Parigi. In mattinata, la collega responsabile per gli Affari europei, Nathalie Loiseau, aveva auspicato di giungere ad una "soluzione europea" entro oggi. Intervistata da Sud radio, ha lanciato un nuovo siluro contro la decisione dell'Italia di chiudere i suoi porti ai migranti in fuga. "L'Europa - ha avvertito nel messaggio rivolto a Roma - è dieci volte più solidale di quanto non lo fosse in precedenza, ed è il motivo per cui ripetiamo all'Italia che l'idea di chiudere i propri porti a delle persone in pericolo è contrario al diritto, è contrario all'umanità. Ciò che deploriamo - ha poi concluso riferendosi all'Ungheria di Viktor Orban e ai Paesi di Visegrad che hanno risposto picche al principio di ripartizione dei richiedenti asilo - è che alcuni Paesi europei si siano tirati fuori da questa solidarietà europea che è indispensabile". Una volta trasbordati i 58 migranti, l'Aquarius punterà la prua verso Marsiglia, sede giuridica di Sos Méditerranée, dove deve risolvere un complesso grattacapo amministrativo seguito alla decisione di Panama di revocarle la bandiera. Ieri, l'Ong è tornata ad accusare il ministro dell'Interno Matteo Salvini di aver esercitato pressioni sullo Stato centramericano per indurlo a prendere una simile decisione, ma il Viminale ha smentito. Intanto, il Partito socialista francese ha chiesto a Macron di attribuire all'Aquarius il tricolore bleu-blanc-rouge. Un gesto che "onorerebbe" la Francia e i suoi valori universalistici, sottolinea il Ps. Una simile richiesta è stata rivolta dalla sinistra portoghese al governo di Lisbona. In poco più di un mese, è la seconda volta che l'ultima nave umanitaria attiva nel Mediterraneo centrale si vede revocare la bandiera, prima con Gibilterra, ora con Panama. In entrambi i casi, accusa la sinistra radicale Bloco de Esquerda, "su pressione del governo italiano". Questa mattina, il ministro dell'Economia Bruno Le Maire si era duramente opposto all'ipotesi che l'Aquarius potesse sbarcare con i 58 superstiti a Marsiglia, insistendo su quella "soluzione europea" a cui si è giunti in serata con la cordata dei quattro Paesi volontari, Francia, Portogallo, Spagna, Germania e il supporto logistico di Malta. "L'umanità - aveva detto già ieri sera il portavoce del governo, Benjamin Griveaux - significa lasciar attraccare la nave nel porto più vicino e più sicuro. E' attraverso la cooperazione con i nostri partner europei che forniremo una soluzione. Non cadiamo nella trappola che ci viene tesa da alcuni".

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