Dopo il polverone suscitato dalle anticipazioni del libro di Bob Woodward, leggenda del Watergate, scoppia un nuovo caso per Donald Trump: quello dell'alto funzionario della sua amministrazione che in una rara lettera aperta pubblicata in maniera anonima dal New York Times attacca il presidente americano. "Noi vogliamo che l'amministrazione abbia successo e pensiamo che molte delle politiche di Trump abbiano già reso l'America più sicura e più prospera, ma - afferma la talpa - pensiamo che il presidente continui ad agire in un modo che è dannoso alla salute della nostra Repubblica". La reazione irata della Casa Bianca non si è fatta attendere, definendo il funzionario anonimo "vigliacco e senza spina dorsale". Lo stesso presidente parla di "una vergogna".
Intanto sui media, e probabilmente non solo, scatta la 'caccia' all'autore della lettera, per cercare di individuare chi possa essere e se addirittura, si spinge a dire qualcuno, sia un responsabile all'interno del governo o della Casa Bianca.
"Circa 62 milioni di persone hanno votato il presidente Trump e nessuno di loro ha votato per una fonte senza spina dorsale e anonima del fallimentare New York Times", afferma la portavoce Sarah Sanders, sottolineando come "l'individuo dietro la lettera ha scelto di tradire invece di sostenere il presidente eletto degli Stati Uniti. Al primo posto non ha messo il paese ma se stesso e il suo ego. Questo codardo dovrebbe fare la cosa giusta e dimettersi".
"Il Times sta facendo il raro passo di pubblicare un editoriale anonimo - ha spiegato dal canto suo il giornale - e lo abbiamo fatto su richiesta dell'autore, un alto dirigente dell'amministrazione Trump la cui identità ci è nota e il cui lavoro sarebbe messo a rischio dalla sua rivelazione. È l'unico modo per dare ai nostri lettori una prospettiva importante".
L'autore della lettera parla di "quieta resistenza" all'interno dell'amministrazione, con l'obiettivo di "mettere il Paese al primo posto". Quindi spiega che molti degli alti dirigenti dell'amministrazione "stanno lavorando diligentemente dall'interno per ostacolare parte dell'agenda del presidente o le sue peggiori inclinazioni".
"La radice del problema è l'amoralità del presidente", prosegue, evidenziando "lo stile impetuoso, antagonistico, gretto e inefficace" di Trump e la sua scarsa affinità per gli ideali a lungo sposati dai conservatori.
"Il suo comportamento incostante sarebbe più preoccupante se non ci fossero oscuri eroi dentro e intorno alla Casa Bianca", aggiunge l'autore, riferendosi ad alcuni consiglieri che cercano di contenere le cattive decisioni del presidente, non sempre con successo. "Gli americani devono sapere che ci sono degli adulti nella stanza. Riconosciamo pienamente cosa sta succedendo e stiamo tentando di fare ciò che è giusto, anche quando Trump non vuole", assicura l'autore, sottolineando come il risultato sia quello di una "presidenza a doppio binario".
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