"La dirigenza attuale dell'Europa è fallita, perché non ha saputo difendere il continente dalla migrazione, e bisogna cambiarla", ha detto il premier ungherese Viktor Orban, parlando prima alla radio pubblica Mr, ribadendo poi il concetto ad un incontro con la minoranza ungherese in Romania.
"Non ha importanza tutto quello che la Commissione europea fa o vuol fare per gestire l'immigrazione, perché il suo tempo ormai è contato. Speriamo che, al prossimo voto europeo, a maggio 2019, le forze populiste che intendono fermare l'immigrazione di massa dei musulmani, vinceranno, e dopo ci sarà una nuova Commissione che non penalizzerà i Paesi che difendono i loro confini dai migranti", ha detto.
Secondo Orban, "la democrazia liberale che favorisce il multiculturalismo è morta", e il futuro dell'Europa dipende dalle forze che rappresentano i valori cristiani e nazionali. Il voto europeo - ha concluso - sarà uno scontro fra forze anti-migrazione e quelli che "favoriscono la migrazione con i soldi di Soros".
La "colpa" per i naufragi delle imbarcazioni di migranti nel Mediterraneo "è dei politici in Europa che incoraggiano i migranti e danno l'impressione che valga la pena andarsene": ha detto anche Orban in un'intervista pubblicata ieri su Bild. "Se vogliamo salvargli la vita dobbiamo trattenerli sulla sponda sud del Mediterraneo", ha proseguito Orban.
"La politica migratoria non è un compito comune della Ue", ha ribadito il premier ungherese, ma "una questione nazionale" dei singoli Stati membri. "È necessario esportare il sostegno alle persone in stato di emergenza". Quello di cui c'è bisogno sono "progetti per evitare che i migranti si mettano in cammino: modernizzazione, dare un assetto economico e amministrativo, con l'aiuto dei paesi donatori" nella zona del Sahel e in Egitto, ha proseguito il premier ungherese.
Orban ha poi riconfermato le sue critiche alla cancelliera tedesca Angela Merkel sul tema dei migranti dicendo: "se avessi fatto la sua politica, qui le persone mi avrebbero cacciato il giorno stesso".
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