Apriranno alle 6 di questa mattina ora locale (mezzogiorno in Italia) i seggi elettorali in Venezuela per le elezioni anticipate nelle quali Nicolas Maduro punta ad essere rieletto presidente di uno dei Paesi più problematici del Sudamerica. Sono chiamati alle urne circa 20,5 milioni di elettori: l'opposizione ha boicottato il voto, ma le previsioni della vigilia puntano a una riconferma del 55enne Maduro - al potere dal 2013 - che rimarrebbe così in sella fino al 2024. L’erede politico di Hugo Chavez ha presieduto in questi anni su una vera a propria implosione dell’economia del Paese, che si trova oggi a lottare contro un tasso d’inflazione annuo di circa il 14.000% e dove il salario minimo è meno di 1,7 euro. Negli ultimi quattro anni, inoltre, il Pil è crollato del 31,9%, mentre la produzione di petrolio - origine di oltre il 90% degli introiti nazionali - è ai minimi trentennali. In questo quadro, oltre un milione di venezuelani sono scappati dal Paese negli ultimi due anni, creando un flusso su tutta l’America Latina che preoccupa vari governi e l'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (Omi). Maduro affronta le elezioni quasi senza rivali: il candidato dell’opposizione è Henri Falcon, un ex governatore chavista che ha rotto con il Tavolo dell’Unità Democratica (Mud), la coalizione antichavista che ha conquistato una maggioranza parlamentare di due terzi dei seggi nelle politiche del 2015.