Il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, ha rivolto un appello al presidente americano, Donald Trump, perché non denunci l'accordo sul nucleare con l'Iran, evocando il pericolo di una guerra.
Guterres, parlando alla Bbc, ha definito il trattato del 2015 una "importante vittoria della diplomazia" e ha detto che dovrebbe essere salvaguardato.
"Non dovremmo cancellarlo, a meno che non abbiamo una valida alternativa ad esso", ha detto, aggiungendo che "ci spettano tempi molto pericolosi".
In un tweet ieri l'ex segretario di stato Usa, John Kerry, che negoziò l'accordo sul nucleare iraniano, aveva scritto: "Fai saltare in aria l'accordo e torni lì domani", ossia a quando la comunità internazionale non aveva alcuna visibilità sul programma nucleare di Teheran. In una serie di tweet, l'ex capo della diplomazia americana contesta anche le rivelazioni del premier israeliano sul programma nucleare militare segreto iraniano precedente all'accordo: "Ogni dettaglio che il primo ministro Netanyahu ha presentato ieri è stato il motivo per cui il mondo si è unito per imporre anni di sanzioni e negoziate l'accordo sul nucleare iraniano, perchè la minaccia era reale e doveva essere fermata. Sta funzionando!".
"Questa è la ragione per cui gli esperti di sicurezza israeliani stanno facendo sentire la propria voce", ha aggiunto Kerry, riferendosi ad una lettera aperta firmata da ex 007 israeliani e pubblicata da gruppo liberal J Street.
La Francia "prende atto delle informazioni presentate dal primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, sulle passate attività dell'Iran nel settore nucleare. Queste informazioni - si legge in una nota diffusa dal ministero degli Esteri di Parigi - dovranno essere studiate e valutate nel dettaglio". In ogni caso, si prosegue nella nota, "confermano, come osservato dalla Francia e i suoi partner nelle prime rivelazioni dell'estate 2002, che una parte del programma nucleare iraniano non aveva finalità civili. È proprio questa analisi a guidare gli E3 (Francia, Germania, Regno Unito e Seae) durante tutto il corso del negoziato sull'accordo di Vienna del 14 luglio 2015 (JCPoA). La pertinenza di questo accordo - puntualizza Parigi - viene rafforzata dagli elementi presentati da Israele".
Secondo la diplomazia francese, l'intesa del 2015 è "pertinente" in quanto l'insieme delle attività legate allo sviluppo di un'arma nucleare vengono vietate dall'accordo in modo permanente". Inoltre, assicurano a Parigi, il "regime di ispezioni dell'Aiea istituito dall'accordo è tra i più completi e robusti nella storia della non proliferazione nucleare". Per il Quai d'Orsay è "essenziale che l'Aiea possa continuare a verificare il rispetto del JCPoA da parte dell'Iran e il carattere pacifico del suo programma nucleare. Le nuove informazioni presentate da Israele - osservano ancora le autorità francesi - potrebbero anche confermare la necessità di garanzie di più lungo termine sul programma iraniano", come proposto dal presidente Emmanuel Macron.
Quindi l'appello affinché l'Aiea abbia "ora pieno accesso alle informazioni presentate da Israele" e decida "dei passi da intraprendere con l'Iran. Chiediamo una totale cooperazione dell'Iran e una piena trasparenza su questa questione. La commissione congiunta istituita dal JCPoa potrà tenere conto di ogni informazione comunicata dall'AIea o Israele", si conclude nella nota.
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