Fornì un indirizzo falso per le sue nozze, ritirato il passaporto all'ex terrorista Cesare Battisti
BRASILIA. Il giudice Sergio Castresi de Souza Castro, del distretto di Cananeia, ha imposto una serie di misure restrittive a Cesare Battisti e alla moglie brasiliana Joice Lima: ritiro del passaporto, proibizione di lasciare Cananeia o uscire di casa dopo le 22 e obbligo di presentarsi una volta al mese alle autorità locali per informare delle loro attività. Questa volta l’ex terrorista dei Proletari Armati per il Comunismo (Pac) è accusato di aver fornito un indirizzo falso in occasione del suo matrimonio. Secondo il pm Olavo Evangelista Pezzotti, nel giugno del 2015 Battisti e la moglie fornirono indirizzi fasulli per i documenti necessari per il loro matrimonio, il che costituisce il reato di «falso ideologico" nell’ordinamento brasiliano. Battisti è anche sotto processo per esportazione illegale di valuta, da quando fu arrestato nell’ottobre del 2017 mentre tentava di uscire dal Brasile con dollari ed euro non dichiarati. Condannato all’ergastolo in via definitiva in Italia per quattro omicidi commessi durante gli anni di piombo, l’ex terrorista potrebbe inoltre essere estradato, dopo che lo scorso 13 marzo il Procuratore Generale brasiliano, Raquel Dodge, ha stabilito che la decisione finale sulla questione spetta al presidente Michel Temer che potrebbe quindi ribaltare la decisione del suo predecessore Luiz Inacio Lula da Silva che, nel dicembre del 2010, come ultimo atto del suo secondo mandato presidenziale, concesse a Battisti lo status di rifugiato politico.