Giovedì 19 Dicembre 2024

Trump muove le navi militari, venti di guerra in Siria

DAMASCO. Controllato e disturbato a bassa quota da alcuni jet russi, il cacciatorpediniere Usa Donald Cook solca veloce le acque del Mediterraneo alimentando venti di guerra in Siria, dove entro le prossime ore è attesa la risposta militare americana. Donald Trump ha infatti promesso di far pagare «un caro prezzo» a tutti i responsabili del presunto attacco chimico a Duma, mettendo nel mirino il regime siriano e i suoi sponsor russi e iraniani. Il presidente Usa ha cancellato la sua partecipazione al summit delle Americhe a Lima nel fine settimana per restare negli Usa «a sovrintendere alla risposta americana alla Siria e monitorare gli sviluppi nel mondo», ha fatto sapere la Casa Bianca. Trump, che sarebbe dovuto partire venerdì, si farà sostituire dal vicepresidente Mike Pence. Oggi si è consultato con Theresa May, che ha parlato pure con Emmanuel Macron, in una triangolazione di telefonate che presagisce un’azione comune con Parigi e Londra, forse nella notte. Nel frattempo al Consiglio di Sicurezza dell’Onu continua lo scontro tra Usa e Russia. Gli americani hanno chiesto di mettere al voto una bozza di risoluzione per istituire un nuovo meccanismo d’inchiesta indipendente sull'uso di armi chimiche in Siria, ma Mosca non lo condivide e minaccia il veto, proponendo di votare la propria bozza. Il segretario dell’Onu Antonio Guterres ha lanciato un appello all’unità per concordare un testo comune e ha spezzato una lancia a favore di un’indagine affidata agli esperti dell’Opac, già invitati anche da Russia e Siria. Gli Usa risponderanno comunque, a prescindere dal fatto che il consiglio di sicurezza agisca, ha avvisato l'ambasciatrice americana all’Onu Nikki Haley, nonostante la diffida del Cremlino. Lo conferma il fatto che il cacciatorpediniere Usa si sta avvicinando alla costa siriana, a circa 100 km dal porto di Tartus, dove c'è una base della marina militare russa. Avvistato anche un aereo pattugliatore P8 Poseidon statunitense tra Cipro e la Siria, jet che decolla regolarmente da Sigonella, in Sicilia. In attesa delle decisioni e delle mosse di Trump, il fronte mediorientale è in pieno movimento, con l’incognita della reazione dei russi, che finora non hanno mai utilizzato i sistemi anti missile S-400. Tutti spostano pedine, mezzi, apparati in vista del peggio. Siriani, russi e iraniani hanno messo in stato d’allarme le basi temendo un possibile attacco. Due aerei da ricognizione russi Il-38 sono stati segnalati in uno spazio di mare molto affollato. I russi, secondo la Nbc, avrebbero anche disturbato elettronicamente l’attività dei droni Usa rendendo difficili le loro incursioni a caccia di dati. Gli israeliani hanno spostato batterie anti-missile Iron Dome nella zona del Golan, dopo un raid aereo ieri (non rivendicato) su una base aerea siriana che ha provocato sette morti iraniani. Con Teheran che ha già avvisato che il blitz «non rimarrà senza risposta», alimentando ulteriori tensioni. Così come il monito del leader turco Recep Tayyip Erdogan, alleato di Russia e Iran in Siria ma ostile ad Assad: «Chiunque abbia compiuto il massacro a Duma ne pagherà il prezzo, e sarà certamente alto». Mentre Mosca cerca di gettare acqua sul fuoco: «Non credo che vi sia il rischio di un conflitto armato fra la Russia e gli Usa in Siria», ha detto Mikhail Bogdanov, vice ministro degli Esteri e inviato speciale di Putin in Medio Oriente. «Alla fine il buon senso dovrebbe prevalere sulla follia», ha aggiunto. Il Pentagono ha sottoposto al commander in chief diverse opzioni: lo scenario più probabile, e meno rischioso, sembra quello di un bombardamento mirato con missili Cruise da navi o sommergibili, come un anno fa. Ma c'è anche chi evoca il film 'Wag the dog' ("Sesso e potere" Italia) con Dustin Hoffman sulla messa in scena di una finta guerra per distogliere l'attenzione dei media e dell’opinione pubblica da un scandalo sessuale che coinvolge il presidente: anche Trump, notano alcuni media, potrebbe essere tentato di «agitare il cane» dopo le perquisizioni nello studio del suo avvocato che potrebbero svelare verità imbarazzanti. Non solo sul suo affaire con la pornostar Stormy Daniels.

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