ROMA. Almeno 70 persone sono rimaste uccise in un sospetto attacco chimico a Duma, roccaforte dei ribelli siriani nella Ghuta orientale, alle porte di Damasco. Centinaia i feriti, molti in condizioni gravissime. Lo riportano al Jazeera e la BBC, in base alle testimonianze degli attivisti. I media governativi siriani, però, negano l'uso di armi chimiche.
I White Helmets, gruppo di soccorritori che operano in aree controllate dall'opposizione in Siria, hanno addirittura stimato in 150 le vittime in un tweet, poi cancellato. La maggior parte delle vittime sono donne e bambini. Damasco, riferiscono i media statali, ha negato l'utilizzo di armi chimiche.
Al Jazeera riferisce che Moayed al-Dayrani, un residente di Duma e medico volontario, ha detto che il bilancio delle vittime dovrebbe aumentare. "Al momento stiamo affrontando più di 1.000 casi di persone che hanno difficoltà a respirare dopo che una bomba al cloro è stata sganciata sulla città e il numero di morti probabilmente aumenterà ancora", ha affermato.
Le forze filogovernative e i loro alleati venerdì hanno lanciato una massiccia offensiva di terra su Duma, l'ultima roccaforte ribelle rimanente vicino alla capitale. Fonti del governo di Damasco hanno liquidato la notizia di attacco con armi chimiche come un tentativo dei ribelli del gruppo Jaish al-Islam di fermare l'avanzata dell'esercito.
Caricamento commenti
Commenta la notizia