Giovedì 19 Dicembre 2024

Brasile, l'ex presidente Lula a un passo dal carcere per corruzione

RASILIA. Luis Inacio Lula Da Silva, il politico più popolare del Brasile e il favorito Nei sondaggi per le presidenziali dell'ottobre prossimo, può finire in carcere per scontare una pena di 12 anni: il Supremo Tribunale Federale (Stf) ha respinto una richiesta di habeas corpus presentata dagli avvocati del leader del Partito dei Lavoratori (Pt). Come previsto, la decisione è stata presa con la più ridotta delle maggioranze possibili: è stato il voto a sorpresa della magistrata Rosa Weber che ha spostato la bilancia a sfavore di Lula, nel corso del lungo e dotto dibattito dei magistrati del Tsf che ha tenuto con il fiato sospeso milioni di brasiliani per più di dieci ore. L'ex presidente chiedeva che fosse sospesa la pena che gli è stata inflitta - nove anni in prima istanza a Curitiba, diventati 12 in appello a Porto Alegre - per corruzione passiva e riciclaggio, finché i suoi legali non avranno esaurito ogni possibile ricorso contro la sentenza. La risposta è stata negativa, per 6 voti contro 5. Sebbene l'hashtag #LulaPresoAmanha (Lula in carcere domani) ha scalato la classifica su Twitter durante la giornata, è poco probabile che l'ex presidente sia arrestato nelle prossime ore. Tanto per cominciare, i suoi avvocati hanno tempo fino al 10 aprile per presentare un ricorso contro la decisione del Tsf. Resta però che la sentenza segna un duro colpo per Lula e per il Pt, che deve cominciare a preparare una candidatura alternativa per le presidenziali, mantenendo però alta la bandiera del suo leader, che continua a proclamare la sua innocenza mentre i suoi compagni lanciano un nuovo slogan: "Lula vale la lotta!". La decisione del Tsf ha anche un impatto immediato sulla crescente polarizzazione dell'opinione pubblica brasiliana, ogni volta più schierata con la stessa contrapposizione totale delle folle di manifestanti che si sono affrontate a Brasilia, davanti alla sede dell'Alta corte: per alcuni Lula è il simbolo della corruzione politica, per altri è un eroe popolare vittima di una cospirazione golpista.

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