NEW YORK. Il suo nome è Willow Village, il villaggio dei salici. Tutti però la chiamano già 'Facebookville' o 'Zucktown', una città a immagine e somiglianza del guru di Facebook. Ma il sogno di Mark Zuckerberg, quello di creare una comunità reale, rischia di infrangersi nella più grave crisi che il colosso dei social media si trova ad affrontare dalla sua nascita.
"Zucktown" è la svolta a cui nel quartier generale di Menlo Park, nel cuore della Silicon Valley californiana, si sta lavorando da tempo. Il salto da una comunità virtuale di oltre due miliardi di persone a un vero e proprio villaggio in cui ospitare nuovi uffici e case per i dipendenti e i residenti.
Ma non solo: a Willow Village - che dovrebbe sorgere tra Menlo Park e Paolo Alto, a due passi dal quartier generale di Facebook - ci saranno ristoranti, caffè, palestre, negozi, scuole, parchi. Insomma, una vera e propria cittadina per far fronte anche ai numeri delle previsioni, che indicano come in dieci anni i dipendenti di Facebook arriveranno a 35 mila unità dalle attuali 15 mila.
Come scrive il New York Times, si prevede la costruzione di 1.500 appartamenti, di cui 225 ad affitto agevolato per le famiglie della zona, una delle più povere della Silicon Valley, popolata soprattutto da immigrati ispanici.
Già oggi manager, ingegneri, ricercatori, informatici e impiegati che lavorano per Facebook ricevono un bonus a cinque cifre se scelgono di vivere vicino al posto di lavoro. Non lontano è in cantiere un altro progetto simile e molto ambizioso: quello di Google, che sta lavorando ad Alphabet City nei dintorni del campus di Mountain View.
Mentre diversa la scelta di Apple: ha dato 6 milioni di finanziamenti al comune di Cupertino per la costruzione di alloggi a buon mercato e accettato di pagare alcune tasse. Ma 'l'astronave', il nuovo ultramoderno campus della casa della mela, resterà chiuso al pubblico.
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