ROMA. Fino a 110 studentesse rapite il mese scorso dai jihadisti di Boko Haram in un villaggio della Nigeria sono state liberate: lo riporta la Bbc online. Per rapire più agevolmente le 110 ragazze della scuola di Dapchi il mese scorso, i terroristi islamici Boko Haram erano ricorsi al subdolo stratagemma di fingersi soldati intervenuti per salvare le giovani e convincerle a salire sui lo camion. «Ferme, ferme» Non siamo Boko Haram! Siamo soldati, salite sui mezzi. Vi salveremo», gridavano i terroristi che avevano circondato il collegio governativo tecnico-scientifico sparando. Una ragazza anemica che non poteva camminare, Habiba, fu addirittura aiutata da un’amica a salire su uno dei camion. Hafasat Abdullahi, di 18 anni, ha riferito al sito The Guardian di aver sentito i Boko Haram dire «Venite, lasciateci aiutarvi, siamo soldati». «Pensavamo lo fossero realmente. Un sacco di studentesse sono saltate sui loro camion», ha raccontato la giovane che ha una sorella minore fra le rapite in quella sera del 19 febbraio. Il rapimento di massa aveva ricreato una situazione analoga a quella dell’aprile 2014 quando i Boko Haram, a Chibok, rapirono 276 ragazze: da allora alcune giovani sono riuscite a fuggire e più di 80 sono state rilasciate in seguito a negoziati, ma oltre 100 restano prigioniere.