PECHINO. Pena dimezzata a 2 anni e mezzo e sospesa per Lee Jae-Yong, vice presidente ed erede della famiglia fondatrice del colosso Samsung Electronic: è l'esito del giudizio d'appello alla sentenza di primo grado di agosto che aveva condannato il manager a 5 anni di reclusione nell'ambito del grave scandalo di corruzione che ha portato nel 2017 all'impeachment della ex presidente della Repubblica Park Geun-hye. Lee, agli arresti dallo scorso febbraio, è stato quindi rilasciato, ha riferito l'agenzia Yonhap.
I titoli Samsung Electronics, in calo di oltre il 3% alla Borsa di Seul in attesa del giudizio d'appello dell'Alta Corte di Seul contro il vice presidente Lee Jae-yong, hanno chiuso in rialzo dello 0,46%, a 2.396.000 won, dopo il dimezzamento della pena a 2 anni e mezzo, la sospensione della pena per 4 anni e l'immediata scarcerazione.
Lee, che può tornare alla guida del colosso dell'elettronica, ha visto cadere diversi addebiti, mentre i suoi legali hanno preannunciato ricorso alla Corte Suprema.
Il 25 agosto, a fronte della richiesta di 12 anni di carcere della pubblica accusa, Lee incassò una condanna a 5 anni per aver dato 8,8 miliardi di won (8,1 milioni di dollari) a Park e alla sua confidente Choi Soon-sil, in cambio del sostegno del governo e del fondo pensione pubblico al riordino intragruppo al fine di assicuragli la leadership nella successione.
La procura, impugnando la sentenza, ha rinnovato la richiesta a 12 anni di reclusione, che l'Alta Corte ha respinto osservando che non fosse chiaro la scopo della successione come obiettivo finale: per questo Lee non poteva avere in agenda qualcosa per cui si necessitava "una richiesta esplicita o implicita".
Lee, 50 anni, è stato arrestato il 17 febbraio 2017 con cinque contestazioni, tra cui corruzione, truffa e fondi neri esteri, e l'accusa di aver offerto o promesso 43,3 miliardi di won a Park e alla "sciamana" Choi sponsorizzando anche le lezioni di equitazione di Chung Yoo-ra, figlia 22enne di Choi.
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