NEW YORK. Ossessionato dalle minorenni, proprio come i personaggi dei suoi film: il Washington Post ha pubblicato gli estratti dai 56 scatoloni di carte consegnate da Woody Allen a Princeton. Decenni, per l’esattezza 57 anni, di appunti e copioni mai realizzati rivelano quanto molti avevano sospettato: per il regista che sul set di «Manhattan» rubò il primo bacio all’allora sedicenne Mariel Hemingway, quella delle ragazzine è stata una sorta di attrazione fatale.
Le carte, conservate nella sezione libri rari della Firestone Library, «sono piene di commenti lascivi e misogini», scrive il giornalista Richard Morgan spiegando di esser stato il primo a consultare l’intero archivio Allen da cima a fondo. «Woody è stato finalmente smascherato», ha commentato su Twitter l'attrice Rose McGowen, in prima linea nel movimento #MeToo.
Morgan non nasconde il suo disprezzo per il cineasta: «Allen che è stato candidato 24 volte agli Oscar, non ha mai avuto bisogno di idee che andassero oltre il concetto dell’uomo licenzioso e della sua bella conquista: un’unica idea che gli ha fruttato molto nella sua lunga carriera».
Le sceneggiature, spesso freudiane, si attengono quasi religiosamente a una formula: una relazione sull'orlo del fallimento viene gettata nel caos dall’arrivo di una giovane donna. L’oggetto del desiderio dell’uomo adulto e a volte maturo di copioni e stesure preliminari di racconti hanno età variabile tra i 16 e i 18 anni come la vicina diciassettenne di «consider Kaplan» concupita dal vicino 53enne in un ascensore di Park Avenue. In una bozza per il New Yorker del 1977 un 45enne è affascinato dalle studentesse del City College di New York. A margine del dialogo, Woody scrive, e poi cancella, le parole "c'est moi», sono io.
È la prima volta, da quando è scoppiato lo scandalo Harvey Weinstein, che i media Usa puntano i riflettori su Woody Allen nonostante il regista, subito dopo le accuse rivolte al boss della Miramax, avesse esortato a evitare una «caccia alle streghe». Allen, che negli anni Novanta è stato accusato da una figliastra Dylan di averla molestata e che ha poi sposato l'altra figliastra Soon-Yi, è il padre biologico di Ronan Farrow, il giornalista che ha fatto lo scoop su Weinstein per il New Yorker.
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