NEW YORK. Eataly divorzia da Mario Batali. Dopo le accuse di molestie sessuali nei confronti del celebre chef, la mecca del cibo italiano che ha appena aperto un punto vendita a Los Angeles, ha rimosso dagli scaffali libri e prodotti con l'effige del cuoco. Via salse, pasta, olio d'oliva, aceti col brand Batali, ha constatato la rivista "Eater" ottenendo una conferma dal portavoce del marchio fondato da Oscar Farinetti: "La decisione è in linea con fatto che Batali non ha più niente a che fare con Eataly". Era stato proprio "Eater" a mettere questa settimana Batali alla berlina, riportando le accuse di quattro donne secondo cui lo chef avrebbe avuto nei loro confronti un "comportamento inappropriato" per almeno due decenni. Il caso era stato il primo di alto profilo che aveva portato in luce il "sexual harassment" nel mondo della ristorazione: a ruota il New York Times aveva denunciato un clima analogo nelle cucine del celebre "Spotted Pig", il cui top chef, Ken Friedman, aveva rassegnato le dimissioni. Batali e' notissimo negli Stati Uniti, dove conduce un programma su Abc dal titolo 'The Chew', oltre ad essere autore di diversi libri e comproprietario di ristoranti in tutto il mondo, tra cui, solo a New York, Lupa, Otto e Babbo. Per molti lo chef era soprattutto il volto di Eataly, nella cui società era entrato con una quota di minoranza, al punto che di recente era stato coinvolto nell'apertura del negozio di Los Angeles, l'ultimo negli Usa dopo i due di Manhattan, Boston, Chicago e gli occhi puntati su Las Vegas. Adesso al posto dei prodotti Batali, gli scaffali sono stati occupati da libri e salse di Lidia Bastianich, la madre triestina di Joe Bastianich, uno dei partner di Eataly, che a Eater ha dichiarato: "Valuteremo e decideremo cosa è meglio per l'azienda".