ROMA. E' atterrata la navetta russa Soyuz, che ha riportato a Terra a l'astronauta dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) Paolo Nespoli e i suoi compagni di equipaggio, l'americano Randy Bresnik (Nasa) e il russo Sergei Ryazansky (Roscosmos).
Il rientro è avvenuto, come previsto, nella steppa del Kazakhstan. Dopo 139 giorni si conclude così la missione Vita, dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi).
Paolo Nespoli è stato il secondo a uscire dalla navetta, dopo il russo Sergei Ryazansky, quindi è stata la volta dell'americano Randy Bresnik. Ad accoglierli il freddo della steppa, con meno 16 gradi, ma anche tanto entusiasmo. L'astronauta dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) ha un aspetto stanco, ma è soddisfatto e sorride.
E' avvolto in una coperta, come i suoi compagni di equipaggio, e sta bene. Dopo i saluti di rito, tutti e tre gli astronauti dovranno adesso affrontare i test clinici necessari per raccogliere dati importanti sul modo in cui l'organismo umano reagisce alla vita in condizioni di microgravità.
Per Nespoli e Bresnik è prevista a breve la partenza per Houston dove, subito dopo gli esami sulle loro condizioni di salute, affronteranno un periodo di riabilitazione.
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