TEL AVIV. Proseguono anche oggi in Cisgiordania e ai confini della striscia di Gaza manifestazioni di protesta palestinesi contro la decisione del presidente Usa Donald Trump di riconoscere Gerusalemme quale capitale di Israele. Secondo la televisione israeliana, incidenti si sono verificati stamane in prossimità di Betlemme e di Hebron. A Tekoa, presso Betlemme, una israeliana è stata ferita da una sassata lanciata da palestinesi contro la automobile su cui viaggiava. «Rispetto l’Europa ma non sono pronto ad accettare il suo doppio standard» ha detto il premier Benyamin Netanyahu prima di partire per la Francia dove oggi vedrà il presidente Emmanuel Macron per poi proseguire per Bruxelles. Dall’Europa - ha aggiunto -"ho sentito voci di condanna della storica decisione di Trump, ma non sul lancio di razzi contro Israele e sul terribile incitamento contro lo stato ebraico. Non accetto - ha concluso - questa ipocrisia e presenterò la verità di Israele a testa alta». Di contro, il segretario generale della Lega Araba Ahmed Aboul Gheit ha lanciato un appello alla comunità internazionale perché riconosca lo stato di Palestina con Gerusalemme Est come capitale. Aprendo la riunione dei ministri degli Esteri della Lega Araba al Cairo, Aboul Gheit ha dichiarato che la decisione di Donald Trump di riconoscere Gerusalemme capitale di Israele "equivale a legalizzare l’occupazione» israeliana. Gheit ha aggiunto che adesso c'è un punto interrogativo sul ruolo di Washington come mediatore di pace, non soltanto in Medio Oriente, ma nel mondo intero. Il ministro degli Esteri palestinese Ryad Al Maliki ha invitato la Lega Araba ad istruire i suoi inviati alle Nazioni Unite perché presentino una bozza di risoluzione in Consiglio di Sicurezza che condanni la decisione di Trump. I presidenti turco e francese Recep Tayyip Erdogan e Emmanuel Macron insisteranno per convincere gli Stati Uniti a riconsiderare la decisione di riconoscere Gerusalemme capitale di Israele. Una fonte della presidenza turca, citata dai media locali, ha riferito che Erdogan e Macron, durante un colloquio telefonico, si sono accordati per una «stretta cooperazione» sulla questione Gerusalemme, sottolineando che l’iniziativa americana crea "preoccupazione nella regione». Erdogan ha spiegato che è un dovere di tutta l’umanità preservare lo status di Gerusalemme ed ha lodato l’atteggiamento dei paesi Ue, avvertendo che passi sbagliati potrebbero avere un impatto negativo anche su Israele. La stessa fonte ha aggiunto che Erdogan ha discusso del caso Gerusalemme anche con i presidenti di Libano, Kazakistan e Azerbaigian.