CITTA' DEL VATICANO. L'annuncio di Donald Trump di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele ha suscitato reazioni polemiche da parte dei leader mondiali. Papa Francesco è intervenuto in udienza generale, invitando a «evitare nuove tensioni e conflitti». «Il mio pensiero va ora a Gerusalemme - ha detto il pontefice -. Al riguardo, non posso tacere la mia profonda preoccupazione per la situazione che si è creata negli ultimi giorni e, nello stesso tempo, rivolgere un accorato appello affinché sia impegno di tutti rispettare lo status quo della città, in conformità con le pertinenti Risoluzioni delle Nazioni Unite». Bergoglio ha invitato alla «saggezza e prudenza, per evitare di aggiungere nuovi elementi di tensione in un panorama mondiale già convulso e segnato da tanti e crudeli conflitti». «Gerusalemme - ha detto il pontefice nel suo appello - è una città unica, sacra per gli ebrei, i cristiani e i musulmani, che in essa venerano i Luoghi Santi delle rispettive religioni, ed ha una vocazione speciale alla pace». «Prego il Signore - ha concluso Francesco - che tale identità sia preservata e rafforzata a beneficio della Terra Santa, del Medio Oriente e del mondo intero e che prevalgano saggezza e prudenza, per evitare di aggiungere nuovi elementi di tensione in un panorama mondiale già convulso e segnato da tanti e crudeli conflitti». Anche la Russia si è detta preoccupata dal possibile riconoscimento di Gerusalemme come capitale di Israele da parte degli Stati Uniti: lo ha riferito il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, precisando che il presidente russo ne ha discusso ieri in una conversazione telefonica col leader palestinese Abu Mazen e entrambi «hanno espresso preoccupazione sulla situazione e su un suo possibile deterioramento». Secondo la Turchia, la decisione di Trump renderebbe «i problemi esistenti nella regione ancora più irrisolvibili», dice il premier Binali Yildirim, in visita in Corea del Sud, a poche ore dal previsto annuncio della Casa Bianca. Ieri il presidente Recep Tayyip Erdogan aveva già definito Gerusalemme come una «linea rossa per i musulmani». Secondo Yildirim, il riconoscimento «illegale» da parte degli Usa rischierebbe di provocare scontri religiosi e distruggere il processo di pace tra Israele e Palestina.