ROMA. L’ex presidente catalano Carles Puigdemont e i quattro ex ministri che con lui si trovano in Belgio verranno fermati nelle prossime ore e portati davanti a un giudice istruttore, al quale spetterà decidere sul mandato di arresto europeo spiccato dalla Spagna. Lo riportano fonti della magistratura di Bruxelles, citate da Europa Press. «Perché un giudice entri nel merito, le persone ricercate devono essere prima private della libertà», ha spiegato a Europa Press il portavoce della magistratura Gilles Dejemeppe. La Procura di Bruxelles annuncerà oggi alle 14:00 la sua decisione su come procedere in merito al mandato di arresto europeo di Puigdemont e dei suoi quattro ministri, scrive il quotidiano belga Le Soir. La Procura di Bruxelles ha ricevuto i cinque mandati di arresto europei dalla Procura federale Belga ieri pomeriggio. Il primo partito catalano - Erc, Esquerra Republicana de Catalunya - vincerebbe le elezioni con oltre il 29% dei voti il 21 dicembre, ma le tre principali formazioni indipendentiste della regione - Erc, PDECat e CUP - non otterrebbero la maggioranza assoluta dei seggi nel Parlament. E’ quanto emerge da un sondaggio realizzato da GAD3 per il quotidiano La Vanguardia. Il sondaggio prevede inoltre una partecipazione record, oltre l'80%, all’appuntamento elettorale. Erc, PDECat e CUP si aggiudicherebbero 66 deputati, due in meno dei 68 necessari per avere la maggioranza assoluta nella Cámara catalana. Erc otterrebbe il 29,3% dei voti, seguito dal PDECat con il 10,4% e da CUP con il 6,3%: insieme, quindi, questi tre partiti avrebbero il 46% - 1,8 punti in meno rispetto a due anni fa - contro il 43,9% dei partiti anti-secessione (Cs, PSC e PP), che avanzerebbero di cinque punti.