
CHICAGO. "È ora di agire. Abbiamo grandi cose da fare insieme". Barack Obama, dopo mesi di silenzio dietro le quinte della politica, chiudendo il lavori del summit della Fondazione suona la carica davanti al suo popolo, riunito in un hotel di Chicago. E se non proprio una piattaforma, lancia il guanto di sfida al 'trumpismo', pur senza mai nominare l'attuale inquilino della Casa Bianca.
Per l'occasione, rispolvera le parole d'ordine che lo hanno portato per ben due volte al trionfo nelle elezioni presidenziali: 'Change' e 'Hope', cambiamento e speranza. Slogan che oppone in maniera chiara alla visione "cupa e divisiva" del tycoon, quella dell'America First.
L'ex presidente - uno dei più amati della storia americana come ancora oggi testimoniano i sondaggi - rompe dunque gli indugi, e a nove mesi dall'insediamento di Donald Trump nello Studio Ovale tenta di indicare la strada per una riscossa dei democratici, alla disperata caccia di una nuova leadership in vista delle elezioni di meta' mandato nel 2018 e delle presidenziali del 2020.
Riscossa che per Obama deve partire dal basso, a partire da quel forte impegno nella societa' civile necessario per contrastare l'ondata populista. Quel populismo capace solo di cavalcare paura e frustrazione. E Obama fa l'esempio di Steve Bannon, il controverso ex stratega di Trump, e della sua rivista Breitbart.
"Hanno fatto qualcosa di molto interessante - spiega - sono riusciti a capovolgere il modo di raccontare le cose in maniera efficace. Tocca a noi ora rovesciare a nostra volta questa narrativa, mirata solo ad alimentare rabbia e risentimento". In prima fila applaude anche Matteo Renzi, che si dice "molto soddisfatto" dello scambio di opinioni avuto in questi giorni con l'ex inquilino della Casa Bianca.
"Il cambiamento e' possibile e dipende da ognuno di noi", sprona Obama, che replica a chi lo critica per aver deluso le aspettative riposte nella sua presidenza: "Il cambiamento e' possibile, ma non avviene in una sola notte. Spesso gli slogan vengono capiti male. E anche speranza non vuol dire che già domani tutto sara' diverso. Servono impegno, insistenza, costanza. Per il movimento dei diritti civili in America ci sono voluti decenni di battaglie legali per imporsi". Ma - sottolinea Obama - alla fine tutto e' cambiato nell'arco di una generazione o poco più. "E se si rafforza la comunità, non si è mai soli nella battaglia per il cambiamento, quella per trasformare il mondo in qualcosa di migliore. E insieme lo si può fare più velocemente".
Obama è tornato. E in casa dem resta il faro da seguire, almeno finché non si sarà trovato il suo erede
Persone:
2 Commenti
ANTICOMUNISTA
02/11/2017 10:24
Ancora rompe questo comunista, dopo tutti i danni che ha fatto?
Gabriele
02/11/2017 10:34
Danni Obama?!! Invece Trump, si che è "un grande statista".Ma in quale grotta vivi?!
antonio
02/11/2017 10:58
Perche` secondo te Trump e` meglio?
GIUSEPPE
02/11/2017 12:05
Come fai Ha dire che Obama e un comunista ?
Senso
02/11/2017 20:29
Obama è tutto tranne che un comunista e comunque sciacquati la bocca prima di parlare dei comunisti
carlo agrusa
02/11/2017 23:53
Se ha la bonta' e la pazienza, vorrei conoscere tutti I danni cha fatto , se non li ricorda tutti , magari ne elenca una parte. Fiducioso di una sua risposta, la ringrazio e leporgo I miei saluti.
Vincenzo Viviani
03/11/2017 06:26
pensa a quelli che hanno fatto i fascisti e che farà trump. W Obama, w Jimmy Carter !
Carlo52
03/11/2017 07:30
Non dico fare un discorso completo, perché si limita ala solita battuta, Ma anche un nickname presentabile le permetterebbe un migliore approccio con la realtà... È anche fuori moda.
Rob2erto
03/11/2017 08:12
Studia prima di scrivere
Gabriele
02/11/2017 10:35
Anticomunista, ti consiglio di studiare ed anche tanto prima di sparare certe cag....e!!!
attilio
02/11/2017 16:26
Obama ha ulteriormente destabilizzato Medio Oriente e Nord Africa, provocato una ondata migratoria storica e soprattutto danneggiato l'Europa come nessun Presidente Usa dal 1946 ad oggi.
Frank
02/11/2017 20:40
Attilio il politologo esimio