WASHINGTON. La corsa è contro il tempo nell’allontanarsi il più rapidamente possibile dalla minaccia di distruzione e morte che avanza a grandi passi verso la Florida: Irma ha già avuto un impatto devastante a Cuba e ha distrutto per il 70% le isole olandesi nei Caraibi. Adesso è alle porte del 'Sunshine State', cui si avvicina ad una intensità altalenante ma con pericolo immutato, altissimo, potenzialmente il più catastrofico di sempre, mentre vira a ovest puntando ora dritto verso Tampa.
L’esodo è epocale: sono oltre sei milioni i residenti della Florida in fuga. Gli ultimi appelli delle autorità non hanno edulcorato i toni già perentori. Il governatore dello Stato Rick Scott ha avvertito senza mezzi termini: «A questa tempesta non si sopravvive. E’ una situazione potenzialmente mortale. Evacuate ora, non tra un’ora o stanotte. Andatevene ora». E ha quindi chiesto ad altri 700mila residenti di lasciare lo Stato prima dell’arrivo dell’uragano, portando così a circa sette milioni il numero di persone interessate dagli ordini di evacuazione emessi in più Stati, tra cui Alabama, Georgia e South Carolina oltre alla Florida.
E’ entrato nei dettagli il governatore Scott, come a dare un’immagine vivida e indiscutibile della distruzione potenziale, evocando onde fino a 3,65 metri di altezza che si prevede inonderanno le strade, si abbatteranno sulle case, spazzeranno via ponti e auto. Tutto. "Chiunque si trovi in una zona sotto ordine di evacuazione nel sudovest del Paese, deve lasciare la propria casa entro mezzogiorno di oggi. L’uragano è più veloce di voi», ha proseguito Scott, mentre si contano già 25mila persone rimaste senza corrente elettrica. E in città, così come a Miami Beach, è scattato anche il coprifuoco: dalle 19-20 della sera alle 8 di domani mattina. Con la possibilità, se le condizioni lo renderanno necessario, di estenderlo fino a tarda mattinata.
Secondo il National Hurricane Center Irma continua a virare verso ovest nel suo tragitto ed è alta adesso la probabilità che nel suo 'occhio' finirà la città di Tampa e la zona di Tampa Bay, mentre restano altissimi i rischi anche per Miami. Si prevede al momento infatti che sarà la parte occidentale della Florida a subire le conseguenze peggiori del passaggio dell’uragano. Ci si attende quindi che la perturbazione riacquisti intensità arrivando con una categoria 4 (nelle ultime ore è stata declassata a 3) e, stando ancora al National Hurricane Center, il primo impatto dovrebbe registrarsi domani mattina sui 'Keys', nella parte più meridionale del 'Sunshine State'. Nel pomeriggio sarà poi la volta della costa sud-occidentale fino alla zona di Tampa in serata e nella mattina di lunedì.
Un 'assaggio' della sua violenza Irma lo ha già dato a Cuba: circa un milione di persone, su una popolazione totale di 11 milioni, ha lasciato le proprie abitazioni per sventare l'uragano che è entrato in territorio cubano con forza da categoria 5 su Cayo Romano, all’altezza di Camaguey, nell’est dell’isola, la zona più colpita insieme ad alcune parti nel centro del paese. All’Avana sono stati evacuati soprattutto gli edifici più alti dei quartieri del centro, della Vecchia Avana in particolare. Chiusa l’area del 'Malecon' e le principali arterie della capitale a rischio inondazione, così come il lungomare.
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