ROMA. Il 'colpo di coda' dell’Isis prima di essere seppellito dalla storia potrebbe essere colpire le chiese in Europa, così come i luoghi turistici: le minacce reiterate al Vecchio Continente e agli Usa - rilanciate oggi anche da un bambino di soli 10 anni - vengono ritenute credibili dall’intelligence, scrive il Daily Mail. «I servizi di intelligence temono che l’Isis stia pianificando di attaccare chiese in Europa e nell’ultimo numero di 'Rumiyah' (Roma, ndr) - il magazine del gruppo - compare una foto della cattedrale di Dresda», scrive il Daily Mail dopo la conferma che il piano originale della cellula spagnola era quello di colpire la Sagrada Familia. E il capo della polizia di Dresda, sempre secondo quanto scrive il giornale britannico, avrebbe confermato di aver ricevuto dagli 007 il dossier sulla minaccia Isis. L’ultimo numero di Rumiyah risale al luglio scorso, all’epoca la pubblicazione della foto della cattedrale non destò particolari preoccupazioni, poiché da tempo l’Isis usa le immagini di luoghi sacri del cristianesimo, compreso San Pietro, nella sua propaganda 'patinata' attraverso le varie pubblicazioni. Ma non necessariamente le immagini evocano obiettivi da colpire. La chiesa barocca di Dresda viene indicata dai jihadisti come «uno dei luoghi di ritrovo più cari ai crociati, e aspetta per questo di essere ridotta in cenere». Sempre sulla rivista, nella rubrica 'Just terror', ci sono le istruzioni per costruire bombe incendiarie. Chiese, ospedali, nightclub e impianti di carburante sono definiti "luoghi ideali" per gli attacchi terroristici. Il capo della polizia della Sassonia, Horst Kretzschmar, ha confermato a Bild di seguire la faccenda da vicino: «Si tratta per ora di un pericolo astratto, ma siamo preparati». Intanto però, scrive il Mail, la cattedrale di Colonia è stata isolata con blocchi di cemento. Le chiese sono già finite nel mirino dell’Isis: in Egitto gli attentati contro i luoghi di culto cristiani hanno fatto decine di vittime. In questo quadro di rinnovate minacce, con la propaganda dell’Isis pronta a fare cassa dopo gli attentati in Spagna, tornano anche le minacce al «nemico numero uno» del jihadismo, l’America. L’Isis ha pubblicato un video in cui un bimbo statunitense di 10 anni, che dice di essere figlio di un reduce americano dell’Iraq e di essere arrivato in Siria due anni fa con la madre, minaccia gli Stati Uniti. La battaglia "non finirà a Mosul e Raqqa ma nel vostro territorio», dice il bambino «da Raqqa» rivolto al presidente Donald Trump. In un altro tweet, il Site mostra un’immagine pubblicata su un canale Telegram vicino allo Stato Islamico nella quale un individuo mostra la bandiera dell’Isis sul suo i-Phone in una strada di New York avvertendo i "crociati": 'Siamo nelle vostre terre'.