Giovedì 19 Dicembre 2024

Migranti, l'Austria schiera 70 militari sul Brennero per controllare il confine con l'Italia

Frontiera del Brennero, confine fra Austria e Italia - Ansa

BOLZANO. L'Austria mette in campo 70 militari che coadiuveranno la polizia nei controlli, anche sull'immigrazione, in prossimità del confine del Brennero. Lo ha annunciato il comandante militare territoriale Herbert Bauer. "Ciò non significa - ha spiegato il capo della polizia locale Helmut Tomac - che al Brennero saranno messi in azione i panzer". I responsabili, civile e militare, hanno detto che la situazione al Brennero al momento è stabile ma che nel mese di luglio è stato registrato un notevole aumento dei clandestini trovati a bordo di treni merci. La collaborazione dei militari - è stato detto - è volta ad accrescere l'intensità e la qualità dei controlli. Come è stato spiegato in una conferenza stampa a Innsbruck, poiché al Brennero gli accordi di Schengen sono in corso di validità, rimane soltanto la possibilità di controlli a ridosso delle frontiere. Come ha detto Tomac, "si tratta non soltanto di prevenire l'immigrazione illegale, ma anche di garantire in prima linea la vita delle persone". Tomac ha fatto riferimento a due migranti morti a bordo di un treno merci l'anno scorso. Attualmente - ha detto ancora Tomac - i profughi bloccati nella regione austriaca del Tirolo vanno dai 700 ai mille al mese. Mentre il Capitano del Tirolo Günther Platter ha mostrato di apprezzare le nuove misure, di diverso avviso si è detto il governatore altoatesino Arno Kompatscher: "Prendo atto di quanto è stato deciso - ha affermato - benché non vi sia in realtà alcuna necessità dell'intervento di militari per svolgere i controlli". Kompatscher ha sottolineato la buona collaborazione in atto tra le autorità austriache e quelle italiane. Secondo Kompatscher, negli ultimi tempi vi sono stati sviluppi positivi nella gestione politica dell'immigrazione e "va fatto di tutto perché l'Europa sostenga l'Italia nel suo intento di fare in modo che siano realizzati centri di accoglienza in Nord Africa".

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