NEW YORK. Le 'vacanze' per Barack Obama stanno per finire. L’ex presidente americano si prepara a tornare in politica: l’appuntamento è per l’autunno, quando, vestendo i panni di 'salvatore' dei democratici, scenderà di nuovo in campo in vista delle elezioni di medio termine del 2018.
Il rientro sul palcoscenico politico sarà graduale, una "danza delicata", come la descrivono alcuni dei suoi collaboratori. Obama sarà impegnato inizialmente soprattutto nelle raccolte di fondi. Poi potrebbe assumere un ruolo maggiore. Ma il tutto va calibrato nel dettaglio con i democratici, ancora scossi dalla cocente sconfitta alle elezioni del 2016 vinte da Donald Trump.
Il partito è diviso sul ritorno di Obama in prima linea: molti - incluso il presidente del Democratic National Committee, Tom Perez - si dicono entusiasti del rinnovato impegno dell’ex presidente. Ma altri accolgono il ritorno con scetticismo: il timore è che Obama, ancora fortemente popolare, metta in ombra il partito e ne evidenzi le difficoltà nel trovare un volto nuovo.
A preoccupare è anche il fatto che Obama è da tempo il bersaglio preferito degli attacchi del presidente Trump: il suo rientro politico potrebbe avere come effetto quello di ricompattare i repubblicani dietro al loro presidente, rafforzandoli in vista del voto del prossimo anno. Per Obama si tratterà dunque di una partita delicata da giocare. Ma la posta in gioco, per l’ex presidente e i democratici, è alta: con un Congresso a maggioranza repubblicana, l’eredità lasciata da Obama vacilla sotto la scure di Trump. Per il partito dell’ex presidente ci sono in gioco la reputazione e le elezioni di medio termine, il primo vero test nazionale per Trump e i repubblicani.
L’elezione del tycoon ha travolto i democratici, completamente impreparati alla sconfitta del 2016, mettendoli all’angolo e obbligandoli a fronteggiare una realtà amara. Da quel voto sono passati mesi, ma i dem, orfani di una figura carismatica com'era Obama, non sono ancora riusciti a ritrovare se stessi e rilanciarsi agli occhi degli americani. Il ritorno dell’ex presidente potrebbe aiutarli, ma - è l’opinione diffusa all’interno del partito - servono facce nuove per dimostrare di aver imparato la lezione. Serve un nuovo Obama del 2018, e forse l'ex presidente può aiutarli proprio in questo.
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