GINEVRA. Tremila adolescenti muoiono ogni giorno nel mondo, la maggior parte per cause prevenibili. Lo afferma un rapporto pubblicato oggi dall’Oms, secondo cui sono gli incidenti stradali la principale causa tra i 10 e i 19 anni. In totale il documento ha stimato 1,2 milioni di morti l'anno, due terzi dei quali in paesi a medio e basso reddito. Oltre alla strada, che fa 115mila morti l’anno soprattutto tra pedoni, ciclisti e motociclisti, i killer principali sono le infezioni respiratorie (oltre 72mila) e i suicidi (67mila), mentre molti comportamenti assunti dai giovani hanno un impatto negli anni successivi, dall’inattività alla dieta sbagliata ai comportamenti sessuali a rischio. «Gli adolescenti sono stati completamente assenti dai piani per la salute per decenni - afferma Flavia Bustreo, vicedirettore generale dell’Oms -. Investimenti relativamente piccoli concentrati in questa fascia d’età non solo porterebbero ad adulti più sani e consapevoli che contribuiscono positivamente alla comunità, ma anche a generazioni future più in salute, con un enorme ritorno». Il quadro varia molto a seconda del reddito e del genere, oltre che della fascia d’età. Gli incidenti sono la causa principale di morte nei paesi occidentali, mentre in quelli a medio e basso reddito sono superate dalle infezioni come la polmonite, che hanno anche il peso maggiore sulle ragazze tra 10 e 14 anni. Le complicazioni della gravidanza, dall’emorragia agli aborti non sicuri, sono invece il killer principale delle ragazze tra 15 e 19 anni. I suicidi e le morti accidentali dovute ad atti di auto-aggressività sono la prima o la seconda causa di morte tra gli adolescenti in Europa e nel Sud-Est asiatico, precisa l’Oms. Le statistiche per genere rivelano che gli incidenti stradali risultano la prima causa di decesso soprattutto per i ragazzi tra i 10 ed i 19 anni (88.590 decessi l’anno), davanti alla violenza interpersonale (42.277 decessi), l’annegamento (40.847), le infezioni del tratto respiratorio inferiore (36.018) ed i comportamenti autolesionistici (34.650). Per le ragazze, la prima causa di decesso è costituita dalle infezioni del tratto respiratorio inferiore, come la polmonite, (36.637), seguite un comportamento autolesionista (32.499), le malattie diarroiche (32.194), le complicazioni legate alla maternità (28.886) e infine gli incidenti stradali (26.712). Notevoli le differenze tra le regioni. Nei paesi a basso e medio reddito in Africa - osserva l’Oms - le malattie trasmissibili come l’aids, le infezioni delle vie respiratorie inferiori, la meningite e le malattie diarroiche mietono più vittime rispetto alle lesioni stradali. Il rapporto raccomanda interventi quali, l’educazione sessuale nelle scuole; l’obbligo delle cinture di sicurezza e dei caschi; un limite all’accesso alle armi, la riduzione dell’inquinamento all’interno delle casa o un migliore accesso all’acqua pulita e ai servizi igienici.